Si chiamerà Cotino il progetto che riscontra tiepidi pareri da parte della giunta cittadina sullo sfruttamento dell’area
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La Sunny Valley era molto amata da Walt Disney, tanto che appena poteva trascorreva qui del tempo lontano dagli studios di Los Angeles. Negli anni la zona è diventata famosa per un altro motivo ovvero quell’area della vallata che da il nome a uno dei festival musical-modaioli più noti del pianta, Coachella. Ora si torna a parlare di quest’area per l’annuncio della Disney: la costruzione di Cotino, il primo progetto firmato Storyliving by Disney.
Il progetto di un luogo surrale
Saranno 1900 unità residenziali su un’area di 250 ettari per famiglie di tutte le età compresi gli adulti dai 55 anni in su – una nuova forma di inclusività viene da pensare con amarezza – per una realtà ibrida: un gigantesco quartiere a uso sia dei residenti che dei visitatori poiché ci saranno negozi, ristoranti, hotel, un parco green sulla spiaggia. Sì la spiaggia perché il progetto prevede anche l’esistenza di una laguna attorno alla quale ci svilupperanno strade e varie aree di questo quartiere targato Disney. Non sono noti al momento i prezzi delle varie case.
La magia del consumismo
Le abitazioni non verranno costruite dalla casa di animazione ma saranno affidate a ditte specializzate. L’azienda del topo più famoso del mondo si occuperà di altro ovvero di diffondere la magia: i cosiddetti Imagineers, ingegneri dell’immaginario, gestiranno tutta la parte creativa e l’esperienza che vivrà chi andrà anche come ospite in quella valle fuori dal mondo e dal tempo. Altre figure professionali si occuperanno della programmazione del benessere, dell’intrattenimento, delle attività acquatiche da vendersi con un pass giornalieri, dei corsi di cucina. Una cosa non ci sarà a Cotino: la presenza degli iconici personaggi creati negli anni perché questo è un progetto di espansione diverso dai vari resort eretti accanto ai Disenyworld esistenti. Si sta creando, o almeno di sta tentando, una pleasant ville, dove tutto è organizzato e scandito per divertirsi sempre, ovviamente pagando.
Le prime timide proteste
Ma non è tutto oro quello che luccica. Da un lato c’è il sindaco della cittadina, elettrizzato dalla notizia: da una prima stima le entrate dovrebbero essere decisamente generose. Si parla di un volume di affari annuo di oltre 8 milioni di dollari all’anno, la maggior parte proveniente da tasse di vendita delle abitazioni, dai soggiorni in hotel e delle vendite di altro tipo. Dall’atro i funzionari della città che hanno affermato aver saputo del progetto solo in occasione di un incontro con gli sviluppatori.
E accanto a questi si iniziano a levare anche le prime proteste dei residenti, preoccupati per lo sfruttamento dell’area, dei possibili aumenti generalizzati, del traffico che contribuirebbe a minare la tranquillità della zona. I tecnici del progetto rispondono con promesse di sviluppo di strade per regolare la viabilità, dell’uso di moderne tecnologie per contenere l’impatto ambientale. Di certo costruire un villaggio targato Disney nel mezzo del deserto difficilmente riuscirà a frenare queste comprensibili preoccupazioni.
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Fonti: Disney Company
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