Questa è la storia di una mamma coraggiosa e intrepida che a 51 anni ha lasciato il lavoro per prendere il diploma insieme a suo figlio affetto da autismo.
Questa è la storia di una mamma coraggiosa e intrepida che a 51 anni ha lasciato il lavoro per prendere il diploma insieme a suo figlio affetto da autismo.
Maria vive a Moimacco (provincia di Udine) e suo figlio, Alessio, è autistico. La scuola, a detta dei professori che seguivano il ragazzo, non faceva per lui ma lei la pensava diversamente e ha deciso allora di aiutare suo figlio a raggiungere l’ambizioso traguardo del diploma mettendosi in gioco in prima persona.
Maria Gariup, non c’ha pensato due volte: già ragioniera contabile ha scelto di lasciare il lavoro e si è diplomata come tecnico agrario all’istituto Paolino d’Aquileia di Cividale (Udine). Una decisione molto coraggiosa, quella di lasciare la propria sicurezza per tornare sui banchi di scuola insieme al suo Alessio. Ma cosa non farebbe una mamma per suo figlio?
In realtà, Maria voleva solo aiutare Alessio e non si sognava minimamente di prendere un secondo diploma ma, dato il suo impegno (ha frequentato tutti e 5 gli anni di scuola insieme al figlio), sono stati i professori stessi a proporgli questo finale inaspettato, invitandola a sostenere l’esame di maturità che ovviamente è andato bene e che è riuscito a superare anche Alessio.
L’insolita coppia di studenti non ha pensato però solo ai libri ma pure al divertimento, anch’esso parte della vita scolastica. Mamma e figlio hanno partecipato a gite, feste di 18 anni e serate in discoteca insieme ai compagni. Un’avventura che Maria racconta essere stata “a volte difficilissima e a volte bellissima”.
Ma non è tutto, la mamma ha scoperto anche una nuova passione:
“Per me si è aperto un mondo frequentando questa scuola. Ho scoperto quanto ami l’agricoltura e la terra e adesso vorrei diventare educatore con competenze agricole in qualche azienda. Alessio è già accolto da un anno da un’azienda agricola della zona, ma ora stiamo studiando un progetto serio, che gli regali competenze specifiche ma soprattutto l’autonomia”.
Maria, dopo questa esperienza, lancia anche un messaggio importante a tutti i genitori oltre che alla società che spesso rende difficile la vita a questi ragazzi (purtroppo, anche a causa dei fondi sempre troppo scarsi, non hanno abbastanza assistenza da parte di educatori e personale specializzato):
“La cosa che mi preme di più, oltre al presente e al futuro di mio figlio, è dire agli altri genitori che non si scoraggino mai. Io ho studiato tantissimo e ho avuto la possibilità di lasciare il lavoro, so che non tutti se lo possono permettere, ma so anche che una soluzione, se si vuole davvero, si trova sempre. E, infine, vorrei che la nostra società capisse che i problemi non si possono ignorare, le persone autistiche o con disturbi non si possono escludere pensando di risolvere così la questione. Ci vuole impegno, certo… ma il fatto che si parli tanto di autismo è perché i numeri sono importanti e allora bisognerebbe strutturare la nostra società in maniera che sappia dare una possibilità anche a loro”
Probabilmente tutto questo è ingiusto. Una società che funziona non costringerebbe una madre a lasciare il lavoro per dimostrare che, con il dovuto supporto, suo figlio può diplomarsi. Eppure è un bell’esempio di quanto possa fare e superare l’amore di una mamma!
La strada di Maria e Alessio non finisce qui ma siamo sicuri che, visto l’impegno e la tenacia, il loro futuro è brillante!
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Francesca Biagioli