Ded Moroz: chi è e quali sono le origini del “Babbo Natale” russo noto come Nonno Gelo

Viene spesso paragonato a Babbo Natale ma le origini sono molto diverse. Oggi, insieme alla nipote Snegùrochka, è il simbolo del Capodanno russo, amatissimo da grandi e piccini

Ricorda un po’ Babbo Natale ma Ded Moroz è in realtà Nonno Gelo, generoso nonno dalla lunga barba bianca che durante il Capodanno russo, insieme alla nipote Snegùrochka, dispensa regali ai bambini, aprendo le porte all’anno nuovo.

Ded Moroz: origini

C’è chi ritiene che in origine fosse un crudele mago in grado di congelare chiunque con un solo schiocco di dita, reincarnazione di Morok, signore dell’inverno, nonché dio delle bugie e dell’inganno, secondo quanto riporta Etroff.

Altri lo ricollegano direttamente alla figura di Moroz Ivanovich, personaggio comparso nella letteratura russa a metà del XIX secolo nella fiaba omonima di Vladimir Odoevsky.

Sta di fatto che col passare del tempo Ded Moroz è stato inglobato nelle tradizioni invernali russe, trasformandosi nel generoso Nonno Gelo che oggi conosciamo, decisamente più gentile e umano rispetto al “Signore del Gelo” letterario.

Negli anni ’20 perse popolarità in seguito al tentativo dei bolscevichi di sradicare le feste religiose, ma a partire dal 1935 la sua figura tornò in auge, diventando il simbolo del Capodanno.

Accadde dopo che il 28 dicembre 1935 il principale quotidiano dell’Unione Sovietica, Pravda, pubblicò una piccola nota firmata da Pavel Postyshev, in cui suggeriva di organizzare un bell’albero di Natale per i bambini.

Ded Moroz e Snegùrochka

Ded Moroz indossa una lunga pelliccia blu o bianca (a volte rossa) riccamente decorata, stivali di feltro e cappello, porta con sé un lungo bastone magico, e si sposta su una trojka trainata da 3 cavalli bianchi, che simboleggiano i mesi invernali.

Non è mai solo Nonno Gelo, ma sempre affiancato da “Snegùrochka”, la “fanciulla di neve” divenuta insieme al nonno (che in origine era suo padre) un simbolo del Capodanno. La sua figura comparve per la prima volta alla fine del XIX secolo, nel racconto di A.N. Ostrovsky, “La fanciulla di neve”.

Ha anche una casa (visitabile) situata nel villaggio russo di Velikij Ustyug, nella regione di Vologda, circondata dalle foreste. Qui ha sede un Ufficio Postale dedicato alle letterine dei bambini, che arrivano numerose ogni anno. 

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FONTI: arzamas.academy/Wikidedmoroz

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