Il Senato ha detto sì alla procedura speciale in base alla quale non ci sarà l'esame degli articoli del provvedimento contro l'omotransfobia.
L’aula di Palazzo Madama ha detto sì alla procedura speciale in base alla quale non ci sarà l’esame degli articoli del provvedimento contro l’omotransfobia. È la cosiddetta “tagliola” o “ghigliottina” parlamentare, una procedura che impone un limite di tempo massimo alla discussione parlamentare
Si blocca l’iter in Senato della proposta di legge, che era stata già approvata dalla Camera. “Misure di prevenzione e contrasto della discriminazione e della violenza per motivi fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere e sulla disabilità”, questo il titolo completo del ben più noto DDL Zan, che non piaceva a molti. Approvate, infatti, con 154 voti favorevoli, 131 contrari e due astenuti le richieste di Lega e FdI di non passaggio all’esame degli articoli del DDL Zan, la cosiddetta tagliola.
Una mossa, quindi, che affossa definitivamente la legge contro omotransfobia, misoginia e abilismo, che era rimasta bloccata a lungo, sollevando non poche polemiche e che aveva effettivamente diviso i suoi sostenitori e i suoi detrattori.
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Perché la tagliola? Perché è prevista dall’articolo 96 del Regolamento del Senato, che contempla la possibilità che “prima che abbia inizio l’esame degli articoli di un disegno di legge, un senatore per ciascun gruppo può avanzare la proposta che non si proceda a tale esame”.
Stamattina, la maggioranza dei senatori ha votato per il sì alla tagliola, o ghigliottina, al disegno di legge contro l’omotransfobia, che così non andrà avanti e non potrà più essere più esaminato.
Chi per mesi, dopo l’approvazione alla Camera, ha seguito le sirene sovraniste che volevano affossare il #ddlZan è il responsabile del voto di oggi al Senato. È stato tradito un patto politico che voleva far fare al Paese un passo di civiltà. Le responsabilità sono chiare.
— Alessandro Zan (@ZanAlessandro) October 27, 2021
Nelle ore scorse il relatore del Ddl Alessandro Zanaveva lanciato un appello: Salvini e Meloni ritirino la proposta di non procedere all’esame degli articoli del ddl Zan, tolgano dal tavolo la tagliola con cui vogliono ammazzare la legge.
Niente di fatto. Omotransfobia, misoginia e abilismo (proprio così: il disegno di legge Zan avrebbe previsto anche tutele per le discriminazioni e gli atti di violenza subiti dalle persone disabili) non hanno ancora voce in capitolo.
L’esempio della Scozia
La Scozia, intanto, è ufficialmente diventata il primo Paese al mondo a implementare un programma sui temi LGBTQ+ nelle scuole. Secondo l’agenzia di stampa scozzese The Scotsman, gli educatori hanno creato un sito web che offre un corso di e-learning su argomenti didattici relativi alla comunità LGBTQ+, nonché una serie di piani di lezione inclusivi e materiali di supporto educativo.
Dall’aprile del 2017, il Governo scozzese aveva avviato una collaborazione con l’associazione LGBT+ Time For Inclusive Education (TIE) dando vita al LGBTI Inclusive Education Working Group. Era in pratica un gruppo di lavoro che univa diversi esponenti e associazioni LGBT allo scopo di sviluppare un progetto di istruzione inclusiva. Il progetto si è concluso poi nel 2018 e ha fornito al governo 33 raccomandazioni, che sono state integralmente accettate dai ministri scozzesi.
E ora i temi LGBTQ+ sono definitivamente nelle scuole. Chapeau.
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