Da casa dei boss a scuola per cuochi con sindrome di Down, questa villa confiscata alla camorra torna a vivere grazie a uno chef stellato

La rinascita dei beni confiscati alla camorra arriva all’inclusione dei ragazzi con sindrome di Down. Accade a Quarto, nella provincia di Napoli, dove una villa confiscata diventa scuola di cucina

Nel cuore dei Campi Flegrei si sta compiendo un piccolo miracolo: bene confiscato alla camorra diventerà presto anche una scuola di cucina tutta dedicata a ragazzi con sindrome di Down.

Accade a Quarto, a nord ovest di Napoli, e qui a credere nel progetto “Cooking a Revolution” è stato lo chef stellato Gennaro Esposito che aveva in precedenza raccolto l’adesione di altri colleghi per assicurare i fondi necessari per l’acquisto di una cucina professionale.

E così è stato: tra le sale della fantastica Casa Mehari, la super villa con annessi giardino e piscina confiscati alla criminalità locale, nascerà anche un percorso per non lasciare indietro proprio nessuno.

Sono sicuro che questa opportunità di apprendimento proposta ai ragazzi di casa Mehari – ha detto lo chef della Torre del Saracino di Vico Equense – sarà bene accolta. Le cucine sono luoghi di inclusione dove vince il lavoro di squadra ed il rispetto reciproco ma soprattutto è un luogo dove ci si diverte condividendo il piacere provato dai clienti nel gustare quanto preparato.

La villa è dedicata Giancarlo Siani, giornalista (giornalista, ndr) ucciso nel 1985 dalla camorra mentre era a bordo sulla sua Mehari verde, ed è stata riaperta nel 2022 dopo essere stata confiscata al boss di un clan.

Buon lavoro ragazzi!

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