Il 22 dicembre del 1947 veniva approvata la Costituzione italiana. A distanza di decenni dobbiamo continuare a batterci per difendere i suoi principi e i suoi valori
Sono trascorsi 75 anni dall’approvazione della nostra Costituzione. La legge fondamentale della Repubblica italiana fu approvata in via definitiva proprio il 22 dicembre 1947 dall’Assemblea Costituente. Cinque giorni più tardi, la Carta fu promulgata da Enrico De Nicola, il primo presidente della Repubblica italiana, che ricoprì quella carica in via provvisoria fino al maggio del 1948.
«L’ho letta attentamente, possiamo firmare con sicura coscienza»: sono queste le parole pronunciate da De Nicola poco prima della firma della Costituzione il 27 dicembre 1947 a Palazzo Giustiniani.
Per l’entrata in vigore della Costituzione italiana bisognerà attendere l’1 gennaio del 1948, data che viene considerata il vero compleanno della legge fondamentale che rappresenta la base della convivenza civile.
Tuttavia, la data di quella che potremmo definire la “nascita politica” si può far risalire a quello storico 22 dicembre in cui l’Assemblea costituente, eletta dai cittadini italiani durante il referendum del 2 giugno del 1946, approvò la Carta con 453 voti favorevoli, 62 contrari e zero astenuti, su un totale di 515 votanti.
Quello che portò all’approvazione della Costituzione italiana non fu un percorso lineare e semplice, ma il compimento un dibattito durato quasi un anno. Il progetto costituzionale venne infatti presentato alla Presidenza dell’Assemblea Costituente il 31 gennaio 1947 e da quel momento iniziò una lunga discussione parlamentare, durante la quale venne analizzato ogni elemento della Carta.
Oggi, come 75 anni fa, è necessario mettere in pratica i valori che hanno ispirato la nostra straordinaria Costituzione. Dobbiamo batterci per difendere l’uguaglianza e per eliminare ogni forma di discriminazione nella società. E dobbiamo continuare a batterci affinché sia tutelata la dignità di ogni cittadino e affinché venga garantito a tutti il diritto al lavoro e naturalmente le condizioni che rendono effettivo tale diritto. E forse oggi più che mai dobbiamo lottare affinché venga salvaguardato l’ambiente (riconosciuto come “valore costituzionale”), e di conseguenza la nostra salute, invece dello sfruttamento indiscriminato delle risorse naturali.
Per rendere l’Italia un Paese migliore e più vivibile c’è bisogno di una cittadinanza attiva, dell’impegno di ciascun cittadino e di un grande senso di responsabilità. Come affermato da Piero Calamandrei, durante un celebre discorso rivolto agli studenti di Milano nel 1955, “la Costituzione non è una macchina che una volta messa in moto va avanti da sé. La Costituzione è un pezzo di carta, la lascio cadere e non si muove. Perché si muova bisogna ogni giorno rimetterci dentro il combustibile. Bisogna metterci dentro l’impegno, lo spirito, la volontà di mantenere queste promesse, la propria responsabilità”.
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Fonte: Senato della Repubblica /Ministero dell’Interno/Portale storico Camera dei deputati
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