Cos’è il congedo mestruale a scuola? La rivoluzione si estende a sempre più istituti

Il Sulpicio di Veroli è il primo della Provincia di Frosinone e tra i pochissimi in Italia a introdurre il diritto al congedo mestruale, che consente alle ragazze con dismenorrea di avere due giorni di permesso al mese che non verranno conteggiati come assenza, dietro certificazione medica

Non solo Liceo artistico Nervi Severini di Ravenna (che nei mesi scorsi ha modificato il regolamento d’Istituto prevedendo la possibilità di assentarsi da scuola per un massimo di due giorni al mese in caso di dismenorrea) e Pilo Albertelli di Roma, ora anche l’IIS G. Sulpicio di Veroli, nella provincia di Frosinone, si apre al congedo mestruale.

Una proposta che è stata avanzata dalle rappresentanze studentesche, condivisa dal Collegio docenti e approvata dal Consiglio d’Istituto.

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Cos’è il congedo mestruale a scuola?

La legge prevede di fatto che gli studenti debbano frequentare almeno i tre quarti dell’orario annuale per potere essere ammessi agli scrutini: quindi un quarto dell’orario annuale è la quota massima di assenze possibili per la validità dell’anno scolastico. Nel contempo, le scuole hanno la facoltà di individuare delle deroghe, per assenze motivate e documentate e, per esempio, in tutti gli istituti è prevista come deroga l’assenza dovuta a malattie certificate.

La legge per il congedo mestruale in Italia

Intanto, in Italia si parla da tempo di un congedo mestruale ma al momento non c’è ancora una legge a livello nazionale che lo riconosca: è infatti ferma a febbraio la proposta di legge per ottenere due giorni di congedo mestruale per le studentesse e le lavoratrici che hanno un ciclo particolarmente doloroso. Si tratta di un disegno di legge al cui primo articolo si concede alle studentesse che soffrono di dolori mestruali così forti “da non consentire di frequentare le lezioni in presenza” il diritto di “assentarsi da scuola per un massimo di due giorni al mese”. Allo scopo, si dovrà “presentare un certificato medico all’inizio dell’anno scolastico” e in più per ogni assenza servirebbe comunque la giustificazione dei genitori, nel caso di minorenni, o della studentessa stessa.

Per ora tutto tace, e sono i singoli Istituti a fare da sé.

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