I detenuti di Rebibbia sfilano con gli abiti cuciti da loro (e uno è già stato assunto da una sartoria)

8 mesi di corso per imparare il mestiere del sarto: il corso di sartoria “Made in Rebibbia” dà una seconda possibilità ai detenuti

L’Area Verde dell’Istituto Penitenziario di Rebibbia Nuovo Complesso ha ospitato la sfilata di fine anno del corso di sartoria, culminando il progetto “Made in Rebibbia”. L’iniziativa, nata nel 2017 dalla collaborazione tra BMW Roma, l’Accademia Nazionale dei Sartori, la Sartoria Ilario e l’Istituto Penitenziario di Rebibbia, ha l’obiettivo di offrire ai detenuti l’opportunità di acquisire competenze professionali nella sartoria, facilitando il loro reinserimento sociale.

Quest’anno otto detenuti si sono “diplomati” dopo un corso durato 8 mesi per un totale di 650 ore. A conclusione del progetto i partecipanti hanno sfilato in passerella, indossando trenta capi unici, tra giacche, gilet, pantaloni e cappotti, frutto del lavoro da loro realizzati dopo aver seguito il corso di alta sartoria sotto la guida del Maestro Sebastiano Di Rienzo, ex Presidente dell’Accademia Nazionale dei Sartori.

Tra gli abiti estivi e invernali, i detenuti hanno dimostrato non solo abilità tecniche, ma anche la volontà di ricostruire un futuro migliore. Un progetto che fa ben capire l’importanza dell’inclusione sociale e del potere trasformativo della bellezza e della cultura nel percorso di recupero.

Una seconda possibilità che si è già concretizzata

L’evento, presentato da Myriam Fecchi, ha visto la presenza dei direttori degli istituti penitenziari, di alcune autorità giudiziarie e anche delle famiglie dei detenuti. Uno dei momenti più toccanti della serata è stato quando Bledi, uno dei detenuti partecipanti, ha chiesto alla sua fidanzata di sposarlo davanti al pubblico, aggiungendo una nota di commozione e speranza a un evento già ricco di significato.

Un esempio concreto del successo del progetto è il reinserimento lavorativo di uno degli ex detenuti a tempo pieno presso la Sartoria Ilario, dimostrando la validità del percorso formativo e sottolineando l’importanza del progetto nel rigenerare la sartoria e offrire ai detenuti l’opportunità di una nuova vita.

“Made in Rebibbia” continua a rappresentare un esempio di come la formazione professionale possa trasformare vite, offrendo ai detenuti una concreta speranza di reinserimento sociale attraverso la sartoria. Non per nulla il claim dell’iniziativa è “ricuciamolo insieme”, offrendo il diritto di una seconda possibilità anche a chi nel passato ha fatto degli errori.

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Fonte: BMW Italia

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