Coronavirus, si possono vendere piante e sementi nei negozi. La decisione a sorpresa del Governo

Il coronavirus, il Governo decide di sostenere il settore florovivaistico, concedendo la vendita di piante, sementi e fiori anche nei piccoli negozi

Il coronavirus non ferma i fiori: se la primavera tarda ad arrivare, il Governo decide di sostenere il settore florovivaistico, concedendo le vendite nei negozi. Anche piccoli vivai che offrono piante in vaso, fiori, semi, fertilizzanti e altri prodotti per il giardinaggio potranno dunque riaprire e gli italiani potranno andare nei negozi ad acquistarli.

Il settore florovivaistico è di importanza strategica per il nostro Paese, sostenendo la nostra agricoltura apprezzata anche all’estero. Il Ministro Teresa Bellanova ha deciso dunque di accogliere le richieste e di dare lo stop alla chiusura anche dei piccoli vivai con vendita al dettaglio. Gli addetti ai lavori plaudono alla decisione, ma restano molte perplessità su una concessione che potrebbe dare una mano al virus.

La vendita infatti non sarà concessa solo nella grande distribuzione, ovvero nei grandi supermercati che hanno anche il reparto florovivaistico e che sono comunque aperti, ma anche nei piccoli negozi, che potrebbero portare ad un aumento di persone in circolazione, quello che il decreto #iorestoacasa vuole evitare.

Sulla pagina Facebook del Ministro fioccano gli applausi di chi si trova ora con le attività bloccate, ma anche di chi, costretto a casa, vuole dedicarsi al giardino o decorare il proprio balcone. Ma anche le critiche di chi vede un potenziale rischio e di chi si sente in qualche modo “discriminato” da questa decisione.

“Si è temuto di dover mandare al macero tonnellate e tonnellate di merce nel periodo dell’anno per loro più importante. Non sarà così” scrive la Bellanova, che sottolinea come il settore conti nella sola filiera produttiva più di 100 mila addetti.

Intanto in Italia siamo a un passo dai 90.000 contagi e dai 10.000 morti, ma aumentano a vista d’occhio anche i guariti (oltre 10.000 dall’inizio dell’epidemia) e, con l’aumento dei tamponi fatti in alcune regioni, il trend dell’infezione sembra frenare. Ma non è possibile abbassare la guardia.

Gli equilibri sono molto difficili: si deve assolutamente rallentare un contagio che sta facendo collassare il Sistema Sanitario di alcune regioni, soprattutto al Nord, ma molte attività, restando chiuse per molto tempo, rischiano di non poter ripartire.

In attesa, chiaramente, degli aiuti del Governo, che potrà contare sulla sospensione delle ferree regole di bilancio del Patto di Stabilità e che sta ancora negoziando con l’Unione Europea altre manovre di sostegno.

Fonti di riferimento: Teresa Bellanova/Facebook

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