Chiedevano forniture mediche per fronteggiare l'emergenza Covid-19, ma i nativi americani di Seattle, hanno ricevuto sacche per inserire cadaveri.
Chiedevano forniture mediche per fronteggiare l’emergenza Covid-19, ma il centro sanitario della comunità che si prende cura dei nativi americani di Seattle, si è visto recapitare intere scatole di sacche bianche sterilizzate per inserire cadaveri. C’era urgenza di test per i tamponi e dispositivi di protezione individuale, ma, dopo tre settimane, quando finalmente il materiale è arrivato, medici e infermieri sono rimasti senza parole. Le agenzie sanitarie della contea e della Confederazione avevano spedito tutt’altro. Ma per fortuna, ad inviare aiuti ci pensano gli irlandesi.
“Il mio team è diventato bianco fantasma”, ha dichiarato Esther Lucero, amministratore delegato del Indian Health Health Board di Seattle. “Abbiamo chiesto dei test e ci hanno inviato una scatola di sacche per i cadaveri”.
L’agenzia da parte sua, ha risposto che le sacche sono state consegnate per errore dal dipartimento di sanità pubblica di King County. Un errore che ha comunque un risvolto macabro e secondo Abigail Echo-Hawk, capo del dipartimento di ricerca del comitato sanitario, il messaggio che invia, anche involontariamente, non lascia indifferenti le comunità di nativi americani già messi a dura prova dalla pandemia.
“I Navajo stanno vivendo un momento di difficoltà, hanno bisogno di forniture mediche, non di vedere la gente morire”, ha detto Echo-Hawk.
Seattle e Washington stanno contenendo i contagi, ma il problema rimane per i nativi americani che più volte hanno chiesto aiuto e supporto. Secondo Echo-Hawk, il centro non ha abbastanza dispositivi di protezione individuale per fronteggiare il momento in cui verranno allentate le restrizioni.
“La mia domanda è: continueranno a mandarci sacche per i cadaveri o avremo finalmente ciò di cui abbiamo bisogno?”, ha aggiunto. Il Seattle Indian Health Board è uno dei 41 centri di salute urbana gestiti dal servizio sanitario federale, che fornisce accesso all’assistenza a circa 2,5 milioni di indiani d’America e nativi dell’Alaska. Numeri elevatissimi, per questo motivo, per Lucero era importante ricevere test e materiale sanitario, non sacche per i corpi, tutto ciò era fondamentale per frenare la diffusione del virus. Ricordiamo che il governo degli Stati Uniti ha l’obbligo di fornire assistenza sanitaria a tutti i nativi americani, come stipulato nei trattati con le tribù indiane. Il Consiglio indiano per la salute di Seattle ha già ricevuto alcuni finanziamenti federali, che hanno contribuito a mantenere il centro operativo, ma purtroppo non basta.
Dall’Irlanda un aiuto di vecchia data
Fortunatamente però c’è chi sta dando loro un contributo. Parliamo dell’Irlanda che in memoria della vecchia generosità dei nativi, sta adesso restituendo il favore. Più di 170 anni fa, la nazione Choctaw ha inviato denaro alle famiglie irlandesi affamate durante la cosiddetta carestia delle patate. Una scultura in acciaio chiamata “Anime gemelle”, composta da nove piume di aquila di circa 6 metri, posizionate in cerchio, è stata inaugurata tre anni fa a Midleton, nei sobborghi di Cork, proprio per ricordare la generosità dei nativi americani.
Si stima che un milione di irlandesi, principalmente agricoltori siano morti di fame o di malattia tra il 1845 e il 1849 e un altro milione sia emigrato in quel periodo o poco dopo. La carestia delle patate è stata una grande crisi umanitaria e anche i Choctaws provarono empatia per gli irlandesi.Da quel momento, i legami tra Irlanda e Choctaws sono cresciuti, tanto che adesso centinaia di irlandesi stanno ripagando quella vecchia gentilezza. Gary Batton, capo della Choctaw Nation of Oklahoma, ha dichiarato che gli irlandesi sono amici speciali. “Gli antenati Choctaw hanno piantato quel seme molto tempo fa, basandosi sul fatto che è importante aiutare gli altri.È un momento buio per noi. Il supporto dall’Irlanda, un altro paese, è fenomenale”, ha detto Cassandra Begay, direttrice delle comunicazioni per la raccolta fondi.
La raccolta fondi creata sulla piattaforma GoFundMe in favore del Rural Utah Project Education Fund ha raggiunto quasi i 2,5 milioni di dollari grazie anche a tanti donatori irlandesi, che hanno lasciato messaggi di ringraziamento e sostegno, ricordando i 170 dollari (oggi, circa 5mila dollari) donati dalla Nazione Choctaw nel 1847. Gli organizzatori della raccolta fondi hanno scritto: “Grazie, Irlanda, della solidarietà e di essere qui, per noi”. Il primo ministro irlandese, Leo Varadkar, ha annunciato la creazione di un programma di borse di studio per permettere ai nativi americani di andare a studiare in Irlanda. La notizia delle donazioni è arrivata in un momento veramente difficile, perché la Navajo Nation ha avuto uno dei peggiori focolai di coronavirus negli Stati Uniti: ci sono stati più di 2700 casi e 70 decessi.
Fonti: Nbc News/ The New York Time
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