Coronavirus, Bolsonaro: “In Italia tanti morti perché è un paese di vecchietti”

Secondo il presidente brasiliano Bolsonaro in Italia ci sono troppi morti per coronavirus perchè è un paese di anziani come Copacabana

“L’Italia è una città… un Paese pieno di vecchietti, in ogni palazzo ce ne sono almeno una coppia, come a Copacabana, per questo motivo ci sono tanti morti…”. Questo il riassunto del presidente brasiliano Jair Bolsonaro, sull’emergenza coronavirus che sta mettendo in ginocchio l’Italia.

Parlando con i giornalisti che lo incalzavano a Brasilia sulla diffusione del coronavirus e sulle misure di contrasto messe in atto dal governo, Bolsonaro ha dato la sua versione sul diffondersi dell’epidemia nel nostro Paese e sui conseguenti decessi. Parole che chiaramente hanno dato vita a varie polemiche, senza considerare il fatto che il presidente ha minimizzato anche sul Covid-19, stabilendo che chi al momento è deceduto, aveva anche altre patologie in corso e che le persone in questione, forse sarebbero morte anche con qualsiasi altra influenza.

Eppure, lo stesso Bolsonaro ha sentito l’esigenza di fare il tampone ben due volte. Sempre a Brasilia come riporta La Nation ha dichiarato che il virus ‘è come una gravidanza: genererà un bambino e passerà”.

In un’intervista al suo arrivo al Palacio da Alvorada a Brasilia, Bolsonaro ha affermato che le conseguenze di “tutto questo” sono ancora sconosciute, osservando che, a quanto pare, la crisi in Italia “sta già iniziando a ritirarsi”. Parole che non hanno alcun fondamento visto che il governo italiano racconta di un aumento record di contagi nelle ultime 24 ore e ipotizza perfino di prolungare la quarantena.

” Ora l’Italia è una città … è un paese simile al quartiere di Copacabana, dove ogni dipartimento ha un vecchietto o un paio di vecchietti. Quindi sono molti più sensibili [alle malattie] e muoiono”, spiega il presidente.

Nel frattempo, il suo modo di affrontare l’emergenza e l’aumento di casi di contagio in Brasile ha portato una pioggia di critiche. Ma Bolsonaro non si scompone definendo ‘isterismo’ o ‘nevrosi’ la preoccupazione crescente per la diffusione del coronavirus.

Fonte: La Nation

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