La pandemia di coronavirus sta portando anche qualcosa di buono al mondo: i paesi in guerra hanno risposto positivamente alla richiesta di cessare il fuoco
E’ di pochi giorni fa l’appello dell’Onu al cessate il fuoco globale in occasione della pandemia da coronavirus. E ora, quasi incredibilmente, in un Paese in guerra dopo l’altro, si sta giungendo ad accordi di pace temporanea. I vari gruppi armati hanno risposto in tutto il mondo accettando di deporre le armi. Ecco finalmente un effetto positivo, sorprendente, inaspettato e soprattutto emozionante, di questa emergenza sanitaria mondiale.
Sta accadendo davvero e ha dell’incredibile. Un sospiro di sollievo per tutti i paesi in guerra. I diversi gruppi armati dalla Siria al Camerun, dalle Filippine allo Yemen, sono tutti favorevoli al cessate il fuoco mondiale. La notizia è di portata storica: le varie fazioni dei paesi in guerra, che siano ribelli o eserciti governativi, sono giunti in queste ore ad un accordo di pace temporanea con l’obiettivo di difendersi da un nemico invisibile ma pericoloso, il Sars-Cov2.
I vari gruppi armati hanno dichiarato la tregua, rispondendo prontamente all’appello del Segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres lanciato solo pochi giorni fa.
Si parla anche di quanto avrebbe dichiarato una fonte diplomatica (che preferisce restare anonima) ossia del progetto di una risoluzione tra i cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza sull’impatto del coronavirus sulle situazioni di guerra.”Alcuni Paesi dell’Onu hanno pensato a una dichiarazione congiunta per sostenere l’appello di Guterres” avrebbe dichiarato la fonte anonima.
I guerriglieri nelle Filippine già mercoledì hanno fatto sapere che avrebbero osservato un cessate il fuoco in conformità con la richiesta del capo delle Nazioni Unite di fermare a livello globale gli scontri armati durante la pandemia di coronavirus. Ai guerriglieri dell’Esercito del Nuovo Popolo è stato ordinato di fermare gli assalti e passare a una posizione difensiva da giovedì al 15 aprile.
Le forze di difesa del Camerun meridionale (Socadef) hanno dichiarato invece il loro cessate il fuoco che entrerà in vigore da domenica come “gesto di buona volontà”.
Anche il portavoce del ministero degli Esteri iraniano ha fatto sapere di aver accolto la richiesta del Segretario generale delle Nazioni Unite di fermare gli scontri armati durante la pandemia e ha affermato che la Repubblica islamica sostiene qualsiasi iniziativa che ponga fine alla guerra contro la popolazione dello Yemen. Mousavi ha affermato che la proposta è stata accolta con favore anche dal governo nazionale di salvezza dello Yemen.
C’è poi la Siria dove le Forze democratiche siriane (Sdf) si sono dichiarate disponibili “a fermare ogni azione militare” nel nord-est del Paese. Ora si attende che anche le altre fazioni del conflitto esistente in questo paese si uniscano al cessate il fuoco.
Rimane per il momento fuori Gaza dove le trattative sono ancora in corso ma che speriamo vivamente si unisca presto al cessate il fuoco mondiale. Al momento, però, le diverse fazioni stanno quantomeno collaborando per contenere l’epidemia.
Probabilmente nessuno si aspettava, e osava addirittura sperare, che coloro che sono a capo delle guerre di tutto il mondo si mettessero una mano sul cuore (oltre che sul fucile, kalashnikov o cannoni che dir si voglia), rispondendo positivamente all’appello a fermarsi, almeno per adesso. Eppure è proprio quello che sta avvenendo in queste ore.
Non c’è riuscito nessuno in tantissimi anni di storia a ottenere un cessate il fuoco di tale portata, doveva arrivare un microscopico virus con la corona che insieme a tanti lutti e tanto dolore, è in grado evidentemente di portare anche qualcosa di buono un bene prezioso al pari della salute: la pace!
Fonti: Time/BBC/tasnimnews/news anti war/jpost