“Il Covid ci ha tolto tutto: non toglieteci anche chi ci ama”: l’appello dei #congiuntifuoriregione per il nuovo Dpcm

Dopo il discorso del Premier Conte in Parlamento si sono intensificati nel web i messaggi con l’hashtag #congiuntifuoriregione.

L’ombra lunga del lockdown e torna l’incubo dei confini regionali. Dopo il discorso di ieri 2 novembre del Premier Conte in Parlamento si sono intensificati nel web i messaggi con l’hashtag #congiuntifuoriregione e il perché è presto detto: la paura di non poter riabbracciare i propri cari per un tempo indefinito è davvero tanta.

Secondo quanto annunciato ieri, infatti, oltre alla dad al 100% alle scuole superiori, alla chiusura dei centri commerciali nei giorni festivi e prefestivi, dei musei, delle sale bingo e quelle di scommesse, il nuovo DPCM in arrivo nelle prossime ore dovrebbe contenere anche limitazioni differenziate per Regioni, suddivise per fasce di rischio, con blocco degli spostamenti da e verso le zone rosse.

Potrebbe accadere, insomma, che, come nel primo lockdown, lo spostamento tra Regioni sia consentito solo per motivi di lavoro, urgenza o necessità. La famigerata autocertificazione, insomma, non prevedrà che si possa varcare il confine per rivedere i congiunti.

Un amaro boccone da mandare giù per i milioni di italiani che vivono da una parte all’altra della Penisola, a volte non necessariamente distanziati per chilometri e chilometri: è sufficiente che due comuni siano confinanti ma appartenenti a due amministrazioni regionali differenti per far scattare il divieto di vedersi.

Oltre al danno la beffa e non solo per gli amori a distanza, ma anche per genitori, figli, fratelli, sorelle, nonni e nipoti, che spesso vivono a una manciata di chilometri ma a cavallo tra due regioni e che non hanno mai inteso l’esistenza di un confine fino a oggi.

L’hashtag #congiuntifuoriregione

Non ci ha messo molto a tornare di tendenza l’hashtag #congiuntifuoriregione, che in pochissimo tempo ha già popolato oltre mille tweet in Italia.

Il Covid ci ha tolto tutto: non toglieteci anche ci ama”, recita così l’immagine di copertina: famiglie e amori divisi dai confini territoriali tornano a far sentire la loro voce sui social davanti all’ipotesi di introduzione nel prossimo dpcm di limiti di spostamento da e per le regioni più a rischio, tranne che per motivi di studio, di lavoro e salute.

Questa volta pensate anche a noi. Pensate anche a noi che abbiamo la persona che amiamo in un’altra regione. Divisi da un confine. Se proprio dovete chiuderle, inseritelo come motivo di giustificazione. Per favore. Almeno questa volta”, è lo sfogo di un utente.

Amare una persona lontana con cui non si può condividere a pieno la quotidianità, salutarla e non sapere per quanto tempo non sarà possibile rivederla deve essere una sensazione davvero brutta. Per chi l’ha già vissuta mesi fa, è un incubo rifarlo ora”.

Ci avete tolto tutto. Università, lavoro, sport, affetti. E con questi anche passioni, sogni, motivazioni. Ho 21 anni e sono stanca di sentirmi svuotata ogni giorno di più”.

“A ogni nuova ipotesi di DPCM si sta sempre a parlare della chiusura dei confini regionali, senza pensare a tutti coloro che hanno affetti in regioni anche confinanti… Ogni settimana si sta con l’ansia che possa succedere. Basta”.

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“Comunque a me sta cosa che un confine amministrativo venga considerato alla stregua di un confine federale alla tedesca mi manda ai matti”.

Sono solo alcuni dei messaggi che stanno invadendo i social in queste ore, un accorato appello, insomma, perché gli affetti non vengano relegati al rango di “contagio certo”. La richiesta di questo pacifico esercito è più che semplice: poter rivedere i propri cari, con tutte le precauzioni del caso e senza dar luogo ad assembramenti.

Fonte: Twitter

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