Gli scienziati stanno davvero provando a far “rivivere” un mammut (per un motivo ben preciso)

La compagnia Colossal ha annunciato ieri l’avvio di un programma per riportare in vita uno sei più grandi mammiferi della terra

La compagnia Colossal, fondata dall’imprenditore Ben Lamm, ha annunciato ieri l’avvio di un programma per riportare in vita uno dei più grandi mammiferi della terra, estinto ormai da migliaia di anni

L’estinzione delle specie e della perdita della biodiversità è un problema che sentiamo sempre più vicino ed urgente. Sono molte le specie animali e vegetali minacciate di estinzione, come dimostrano anche gli ultimi allarmi lanciati dall’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura.

Per provare a invertire la rotta, la start-up Colossal si sta muovendo verso il ritorno in natura di uno dei più grandi mammiferi mai esistiti sulla terra e scomparso ormai da millenni – il mammut lanoso, che ha abitato la tundra artica fino a 11.000 anni fa. L’impresa è nata dall’idea visionaria dell’imprenditore Ben Lamm e del biologo della Harvard University George Church.

Mai prima di ora l’umanità ha posseduto la tecnologia adatta per ricostruire gli ecosistemi, guarire la Terra e preservare il futuro dell’umanità attraverso il ripopolamento degli animali estinti – afferma Ben Lamm. – Colossal farà leva sul progresso fatto nel campo degli studi sul DNA e lo applicherà alla conservazione della specie.

Il progetto intende partire dal DNA dell’elefante, il mammifero ancora esistente più simile al mammut, che verrà riprogrammato in laboratorio con le caratteristiche dell’animale estinto – come la presenza di peli doppi o di stati di grasso, che aiuteranno l’ibrido a sopravvivere ai rigidi climi della tundra siberiana. I ricercatori del team hanno già individuato 60 geni che distinguono i mammut dagli elefanti e li impianteranno nel DNA dei tessuti degli animali vivi.

(Leggi anche: Mammut: estinti per colpa dei cambiamenti climatici)

Colossal prevede di riuscire a produrre i primi embrioni già a partire dai prossimi anni, e di arrivare all’animale completo entro la fine di questo decennio. Per questa impresa sono stati raccolti già 15 milioni di dollari grazie a donazioni ed investimenti (tra cui quello cospicuo dei gemelli Cameron e Tyler Winklevoss, attuali amministratori di Facebook)

L’obiettivo, ambizioso, è quello di dare nuova linfa vitale alla tundra artica, provando a contrastare il cambiamento climatico: la tundra, rinvigorita dalla presenza del mammut, contribuirà ad assorbire l’anidride carbonica presente nell’atmosfera e a rinfrangere i raggi ultravioletti della luce solare, limitando in questo modo gli effetti del riscaldamento globale

Forte scetticismo aleggia nella comunità scientifica in merito a questo avveniristico progetto. In un’intervista al giornale inglese The Guardian, la biologa dell’evoluzione Victoria Herridge ritiene l’idea di riportare in vita i mammut non plausibile e il piano di ripopolamento della tundra siberiana troppo ambizioso per essere portato a termine: servono centinaia di migliaia di mammut che richiedono 22 mesi di gestazione e circa 30 anni per raggiungere l’età adulta.

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Fonte: Colossal 

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