La situazione si è sbloccata solo con l’intervento di un’associazione, ma la donna si è rifiutata di trascorrere la vacanza nell’hotel, indignata dal trattamento riservatole
Sta facendo scalpore un nuovo (l’ennesimo) caso di una donna che desiderava trascorrere una vacanza a Moena, nella Val di Fassa, ma inizialmente le è stato precluso. Il motivo? È cieca e la struttura che aveva identificato le ha rifiutato la prenotazione con la motivazione che non sono ammessi cani in hotel.
Per giustificarsi, l’albergo ha anche fatto leva sul proprio regolamento, pubblicizzato sul suo sito, che non prevede l’accesso di animali di alcun genere in struttura “a tutela degli ospiti che invece ci scelgono proprio per questa clausola”.
Ovviamente F., questo il nome della donna, ha fatto presente (come già aveva fatto nella mail di richiesta di prenotazione) che il cane non era un semplice animale domestico ma un cane guida e che la legge prevede ben altro. Nonostante questo, l’albergo è rimasto intransigente sulla propria decisione.
Il dietrofront dell’albergo
A quel punto donna ha deciso di rivolgersi all’onlus “Vorrei prendere il treno”, la quale è intervenuta e ha contattato immediatamente l’albergo facendo sapere che è la normativa ad essere inderogabile e che la loro risposta è altamente discriminatoria.
Miracolosamente, dopo l’intervento dell’associazione, l’hotel l’ha richiamata immediatamente e si è alla fine dichiarato disponibile ad accettare il cane guida in struttura. Una proposta che la donna ha prontamente rifiutato non volendo
né passare la mia vacanza, né tantomeno dare guadagno ad un albergo che discrimina.
Di qui l’amara riflessione, postata sui social da “Vorrei prendere il treno” sulla pagina Facebook:
Mi chiedo però come sia possibile che noi, persone con disabilità, possiamo veder riconosciuti i nostri diritti solo quando una Onlus decide di intervenire per difenderli.
La donna si è detta grata all’associazione per il suo intervento, ma ha ribadito come in un mondo civile tutto questo non dovrebbe succedere. F. non ha nemmeno voluto far sapere il nome dell’albergo in questione dato che il suo unico scopo era
fare sensibilizzazione su questa problematica e non scatenare gogne mediatiche.
Una situazione incresciosa di cui ci troviamo nuovamente a parlare. Non è infatti la prima volta che vengono segnalate discriminazioni del genere a persone cieche cui viene negata la possibilità di soggiornare o di partecipare ad attività perché accompagnate da cani guida poco (o meglio, per nulla) graditi. Nonostante l’anno sul calendario segni 2024, la parità di diritti sembra ancora molto, troppo lontana.
“Mi chiamo F., e ho un cane guida, essendo una persona cieca.Il mio più grande desiderio era fare una vacanza…
Posted by Vorreiprendereiltreno on Saturday, February 10, 2024
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