Chiude la società inglese che lottava per l'uso corretto dell'apostrofo: "l'ignoranza e la pigrizia dei tempi moderni hanno vinto".
Nel 2001 il giornalista in pensione John Richards, 96 anni, decise di avviare l’Apostrophe Protection Society per assicurarsi che l’apostrofo fosse usato correttamente nella lingua inglese. Ma dopo 18 anni ha annunciato, con rammarico, la chiusura della società.
I motivi? Due i principali: da un lato l’età avanzata che lo ha indotto a ridurre i propri impegni, dall’altro l’ignoranza e la pigrizia dei tempi moderni, come da lui stesso annunciato:
“Con dispiacere devo annunciare che, dopo circa 18 anni, ho deciso di chiudere l’Apostrophe Protection Society. Ci sono due ragioni per questo. Uno è che a 96 anni sto riducendo i miei impegni e il secondo è che un minor numero di organizzazioni e individui si preoccupa ora dell’uso corretto dell’apostrofo in lingua inglese.”
E ha aggiunto:
“Noi e i nostri numerosi sostenitori in tutto il mondo, abbiamo fatto del nostro meglio, ma l’ignoranza e la pigrizia presenti nei tempi moderni hanno vinto!”
Tutto ebbe inizio in quel lontano 2001 quando Richards si ritirò dalla sua carriera di giornalista per dedicarsi totalmente alla missione-apostrofo, esausto di vederli utilizzati ovunque a sproposito sia dai giovani giornalisti che dalla gente comune, che sbagliava continuamente.
Sul suo sito si legge infatti:
“Il piccolo apostrofo merita la nostra protezione. È davvero una specie minacciata!”
Nonostante il suo impegno però, la missione a cui si è dedicato per tanto tempo non è riuscita a migliorare la situazione e ora si è definitivamente stancato di lottare.
Centinaia di appassionati di punteggiatura hanno condiviso la sua opinione, rammaricati dalla situazione e tristi per la chiusura della sua società, ma c’è anche chi lo ha attaccato dichiarando che la punteggiatura è particolarmente vulnerabile ai cambiamenti individuali nell’approccio stilistico e che, quindi, le regole sugli apostrofi sono più soggette a confusione.
Sta di fatto che un minimo di conoscenza male non fa e ora, senza Richardson, saranno guai!
Il corretto uso dell’apostrofo in inglese: le regole base
Sul proprio sito, alla voce “Apostrophe Use“, Richardson spiega le regole base del suo utilizzo:
- va utilizzato per indicare una o più lettere mancanti come nel caso di “I can’t” al posto di “I cannot“, oppure di “I don’t” anziché “I do not“, “It’s” anziché “It is” o “It has“;
- va utilizzato per indicare il possesso, come per esempio nelle frasi “the dog’s bone“, “the company’s logo“, “Jones’s bakery” che in caso di più proprietari diventa “Joneses’ bakery“, regola valida per tutti i nomi come nel caso di “Jesus’s disciples“, i discepoli di Gesù. Richardson specifica inoltre che “its“, usato come aggettivo possessivo, non richiede l’apostrofo come si può vedere dalla frase “the dog ate its bone and we ate our dinner“. Se ci sono però più soggetti come nella frase “the dogs’ bones” l’apostrofo va messo dopo la “s“.
- non va mai utilizzato per indicare i plurali anche se questo uso è molto comune come nelle frasi “Banana’s for sale” la cui forma corretta è invece “Bananas for sale“, o ancora “Menu’s printed to order” che invece dovrebbe essere scritto “Menus printed to order” e via dicendo;
- infine particolare attenzione bisogna dare all’uso di “your” e “you’re” perché suonano allo stesso modo ma sono diversi dato che “your” è un aggettivo possessivo come nella frase “this is your pen” e “you’re” è l’abbreviazione di “you are“, come nella frase “you’re coming over to my house“.
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Photo Credit: Apostrophe Protection Society