Pianta oltre 7.000 alberi e crea una gigantesca chitarra, il commovente omaggio alla moglie defunta è visibile dai satelliti

Lo “strumento” è composto da più di 7000 alberi ed è stato un omaggio di un marito alla moglie scomparsa per esaudire un suo desiderio

A nord-ovest della città di General Levalle, nella provincia di Córdoba in Argentina, si trova un’immensa chitarra realizzata con più di 7000 alberi che da anni affascina i piloti che sorvolano la zona. L’impressionante opera forestale, visibile anche su Google Earth, ha una storia unica alle spalle che ha a che fare con un amore profondo che va oltre la morte.

Lo spettacolare strumento musicale alberato è stato realizzato dal produttore agricolo locale Pedro Martín Ureta, come omaggio postumo alla moglie Graciela Yraizoz, morta a 25 anni nel 1977. Il lavoro che ha portato alla realizzazione della chitarra di cipresso ed eucalipto ha richiesto anni di impegno ed è stato avviato dopo la morte della moglie di Pedro Ureta nel 1977.

Dal punto di vista tecnico la chitarra è costruita con cipressi californiani intorno ai suoi contorni, che le conferiscono un colore verde scuro dall’alto. Le corde, invece, sono fatte di eucalipto medicinale di colore bluastro e il ponte, come la stella che decora l’impronta della chitarra, è delineato da pini cipressini a pigna.

Quando gli alberi sono stati piantati alla fine degli anni ‘70, erano alti tra i 15 e i 25 centimetri. Hanno raggiunto le dimensioni definitive e la maturità circa 35 anni dopo la morte di Graciela e da allora i dettagli e i contorni dello strumento sono chiaramente visibili dall’alto.

La storia di Pedro e Graciela

La storia de “la guitarra de las pampas”, maestoso esempio di una storia d’amore eterna, ha inizio quando Pedro Martín Ureta, bohémien di famiglia di allevatori che in gioventù aveva vissuto in Europa, tornò in patria e incontrò Graciela Yraizoz. Si innamorò perdutamente di lei. Lui aveva 28 anni e lei solo 17.

Graciela era molto intraprendente e un giorno, sorvolando la monotonia della topografia pampeana, scoprì un campo che, per un capriccio della natura, aveva la forma di un secchio. I suoi figli raccontano che da allora cominciò a sognare di avere una sua estensione in pianura, ma a forma di chitarra.

Pedro era impegnato in molte cose all’epoca e, pur non escludendo l’idea di costruire una chitarra nell’estancia, continuava a rimandare. Ma un giorno del 1977, Graciela Yraizoz svenne e, a causa di un aneurisma cerebrale, morì poco dopo. Era incinta di quello che non poteva essere il quinto figlio della coppia. Aveva solo 25 anni.

Qualche anno dopo la morte della moglie, Pedro decise di realizzare il sogno che aveva rimandato. Poiché i paesaggisti consultati erano perplessi o non avevano fiducia nell’idea, decise di mettersi al lavoro da solo. Ureta lavorò all’impresa di plasmare la chitarra insieme a dipendenti e familiari.

Ci sono voluti alcuni anni. Hanno lottato contro il tempo inclemente e contro i danni causati ai germogli dalle lepri e dai cani che popolano la zona. Ma alla fine il lavoro fu terminato e oggi gode ancora di buona salute.

Percorrendo la tenuta, a livello del terreno, il visitatore si sente immerso in un passaggio di alberi, la maggior parte dei quali perfettamente allineati. Ma il bello è vedere la chitarra dal cielo, cosa che, paradossalmente, Pedro Martín Ureta non fece mai, perché aveva il terrore di volare. Dall’alto, però la sua Graciela avrà sicuramente potuto ammirarla.

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