Contessa di Lovelace e amante dei numeri tanto che lei, al secolo Ada Augusta King, ad oggi è considerata era una delle principali matematiche del XIX secolo. Ma è vissuta quasi sempre con uno pseudonimo maschile, perché no, la matematica non può essere un fatto di donne
Unica figlia legittima del poeta Lord Byron e della matematica Anne Isabella Milbanke, un talento naturale per i numeri e un unico interesse: le scienze matematiche. Di Ada Augusta King, più nota come Ada Lovelace, si sa davvero poco, eppure non è un caso venisse chiamata – all’epoca – “incantatrice dei numeri”.
Fu l’inventore e matematico britannico e padre dei computer Charles Babbage a soprannominarla così, a dimostrazione della loro intensa collaborazione nella creazione di una macchina analitica, un vero computer ante litteram. I due lavorarono infatti spesso insieme e lo scienziato chiese ad Ada di tradurre in inglese i lavori del matematico italiano Luigi Menabrea (che poi dal 1867 al 1869 sarà Primo ministro del Regno d’Italia) proprio sulla macchina di Babbage.
Negli appena 36 anni della sua vita (nacque il 10 dicembre 1815 e morì nel 1852), Ada divenne una delle donne più famose in Inghilterra e in tutta Europa grazie alla sua passione e al suo indiscusso talento per la matematica.
Ma c’è un ma: molti dei lavori di Ada Lovelace sono stati inizialmente pubblicati sotto pseudonimo o con il nome del collega uomo Charles Babbage.
Il lavoro di Ada Lovelace
La Lovelace, nel 1843, tradusse un articolo scritto dal matematico e ingegnere italiano Menabrea, (1842; “Elementi della macchina analitica di Charles Babbage”). Le sue annotazioni dettagliate ed elaborate (in particolare la sua descrizione di come il progetto proposto Analytical Engine potrebbe essere programmato per calcolare i numeri di Bernoulli) furono considerati eccellenti:
La macchina analitica – si disse – tesse schemi algebrici, proprio come il telaio Jacquard intreccia fiori e foglie.
Ma Ada aggiunse alla traduzione anche diverse note e appunti, dando adito alla sua grande capacità di prevedere molte delle future applicazioni dei computer, compreso un algoritmo per il calcolo dei numeri di Bernoulli. Quell’algoritmo viene oggi riconosciuto come il primo programma informatico della storia. Inoltre fu proprio dal lavoro di Ada che Alan Turing trasse ispirazione per costruire il primo moderno computer.
L’Ada Lovelace Day
Quasi inutile dire che a lungo gli sforzi di Ada vennero ignorati. Solo nel 1979 il Ministero della Difesa statunitense onorò la sua memoria e il suo lavoro chiamando “Ada” un linguaggio di programmazione.
Il secondo martedì di ottobre di ogni anno si celebra poi l’Ada Lovelace Day (ALD), una celebrazione internazionale dei risultati delle donne nella scienza, tecnologia, ingegneria e matematica (STEM). Nata nel 2009 da un’intuzione dell’attivista Suw Charman-Anderson, la sua missione è “elevare il profilo delle donne nelle STEM”.
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