Quella presentata lo scorso sabato durante il noto programma C'è posta per te non è affatto una storia d'amore, ma una relazione tossica basata sulla violenza e la sopraffazione da parte dell'uomo. "Sono state legittimate azioni inaccettabili senza intervento conduttrice" denuncia l'Associazione Differenza Donna che si è rivolta all'AGCOM
Non si placano (giustamente!) le polemiche per la puntata di C’è posta per te andata in onda lo scorso sabato sera, che vedeva come protagonisti Valentina e Stefano, una coppia romana in crisi. Quella che è stata presentata come una storia d’amore rovinata da un tradimento, in realtà, non era altro che una relazione tossica basata sulla violenza e umiliazioni nei confronti della donna, invece che sul rispetto reciproco e la condivisione delle responsabilità.
Nel corso della serata sono emersi retroscena molto drammatici: insulti volati dalla bocca di Stefano per un parcheggio non perfetto (Cogl***na, sei una donna inutile) o per rinfacciarle di essere uscita con le amiche o ancora veri e propri atti di mortificazione per aver fatto cadere accidentalmente delle patatine. Insomma, un mix esplosivo di sessismo, violenza psicologica e machismo, che ha fatto indignare i telespettatori.
https://www.facebook.com/cepostaperteufficiale/videos/3507104742879384/
Ma ciò che ha colpito di più è stato l’atteggiamento della conduttrice Maria De Filippi, che non è intervenuta condannando il comportamento di Stefano. Una reazione che non è passata inosservata e che molti personaggi noti – come Chiara Ferragni – hanno commentato come assurda e allucinante.
A chiedere un provvedimento serio all’AGCOM (Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni) è stata l’Associazione Differenza Donna, che porta avanti diverse attività sul territorio nazionale per aiutare le donne vittime di violenza e gestisce il numero nazionale gratuito (1522) anti-violenza e stalking.
https://www.facebook.com/ongdifferenzadonna/posts/pfbid02DmXSAjkgSWJkuX4MQott63bUi3gk4XHLdQW6zqfwn6RaykEPk3HLguUMnQuWZL1al
La trasmissione, infatti, ha divulgato la storia di una relazione sentimentale connotata da sopraffazione, denigrazione e mortificazione dell’uomo sulla donna, rappresentando una dinamica misogina delle relazioni in assenza di qualsivoglia intervento correttivo da parte della conduttrice. – spiega l’associazione – Ciò per noi è molto grave in quanto ha riprodotto e legittimato in un vasto pubblico, quale è quello di un programma di prima serata del sabato, trattamenti inaccettabili che configurano, se abitualmente riprodotti nelle relazioni, reati molto gravi che offendono beni giuridici di rango costituzionale.
Qualche giorno prima, l’Associazione Differenza Donna si è rivolta direttamente a Maria De Filippi attraverso una lettera aperta.
Normalizzare la denigrazione, la svalorizzazione e le violenze verbali di un uomo contro una donna all’interno di una relazione intima sono di per se’ gesti gravissimi. Ma ancora più grave, mi creda, è dare a tutto ciò un contesto mediatico potente, capace di coinvolgere 4 milioni e mezzo di persone. – si legge nella lettera – Grave e dannoso proprio perché nella puntata in questione sia lei che altre/i avete commesso un errore enorme e pericoloso: avete affrontato una situazione di violenza come una situazione di conflitto, creando una confusione che da anni cerchiamo di dipanare e risolvere.
Un errore che provoca troppo spesso femminicidi e sofferenze che si prolungano in un tempo sempre troppo lungo nella vita delle donne (e delle loro figlie e figli). Le chiediamo, proprio in virtù della sensibilità che lei ha mostrato sul tema, di correggere pubblicamente il messaggio distorto che è stato dato e di rimediare a questa confusione imperdonabile. Sono troppe le donne che in Italia soffrono situazioni di violenza in famiglia e troppi gli uomini che la agiscono pensando di non avere responsabilità.
È davvero inammissibile che una storia come quella di Stefano e Valentina venga presentata tollerabile. Invece di normalizzare la violenza, la tv dovrebbe incoraggiare le donne a denunciare e a interrompere le relazioni tossiche in cui si trovano intrappolate. Ci auguriamo di non dover assistere mai più a racconti impregnati di umiliazioni, trattati a cuor leggero, né a C’è posta per te né in altre trasmissioni.
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Fonte: Associazione Differenza Donna
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