Castagna ‘matta’ in tasca contro il raffreddore: il leggendario rimedio naturale dell’autunno

Nella tradizione contadina si credeva che portare una castagna in tasca potesse proteggere dal raffreddore. Ma c'è qualche fondamento in questa credenza?

Le castagne sono uno dei frutti simbolo dell’autunno, amate non solo per il loro sapore dolce e la consistenza corposa, ma anche per le numerose proprietà benefiche. Ricche di fibre, vitamine e minerali, le castagne rappresentano un alimento nutriente e versatile, apprezzato in tutto il mondo.

C’è una curiosa tradizione popolare legata a questo frutto, particolarmente intrigante in un periodo in cui i malanni stagionali, come il raffreddore, sono all’ordine del giorno.

Secondo un antico rimedio contadino, portare una castagna in tasca durante l’inverno aiuterebbe a prevenire il raffreddore. A questo punto potreste immaginare l’utilizzo di decotti o infusi a base di castagne, ma la realtà è ben diversa. Il frutto in questione non è la comune castagna commestibile, ma la castagna d’India, nota anche come castagna matta, che proviene dall’ippocastano (Aesculus hippocastanum). Questo frutto, non commestibile e persino tossico per gli esseri umani, veniva tenuto in tasca come amuleto contro il raffreddore.

Ma qual è il legame tra questa tradizione e la salute?

L’origine di questa credenza affonda le sue radici nell’uso veterinario della castagna d’India, infatti, si riteneva che i cavalli beneficiassero delle proprietà lenitive di questo frutto per contrastare problemi respiratori e asma. Il principio attivo presente nelle castagne d’India, l’escina, è noto per le sue proprietà antinfiammatorie e vasoprotettive, utili nel miglioramento della circolazione sanguigna e nella riduzione dei gonfiori. Tuttavia, è bene sottolineare che, per gli esseri umani, l’ingestione di castagne d’India può risultare pericolosa.

Nonostante l’assenza di basi scientifiche a sostegno di questo rimedio tradizionale, l’idea di portare con sé una castagna come simbolo di protezione ha un fascino antico, legato alla cultura popolare e alle sue pratiche magico-terapeutiche. Anche se l’azione terapeutica non può migrare dalla tasca al nostro sistema immunitario, questa usanza ci ricorda l’importanza di preservare le tradizioni e i piccoli gesti del passato.

Che sia per curiosità o per riscoprire una tradizione dimenticata, avete mai provato a tenere una castagna matta in tasca durante l’inverno?

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