Mostra un cartello contro la guerra in Ucraina, scompare giornalista russa

Il suo cartello contro la propaganda russa potrebbe costarle caro, tanto che ora già risulta dispersa

Aggiornamento: la giornalista russa è stata processata presso il tribunale Ostankino di Mosca e costretta a pagare una multa di 30mila rubli (corrispondenti a circa 200 euro) per aver organizzato un “evento pubblico non autorizzato”. 

Ha fatto irruzione nello studio mostrando un cartello contro la guerra dietro a una impassibilissima speaker: lei è Marina Ovsyannikova, giornalista russa di padre ucraino, che ieri ha interrotto un notiziario in diretta sulla TV di stato russa Channel One mostrando uno slogan contro il conflitto in Ucraina.

Prima del clamoroso gesto, aveva registrato un videomessaggio dove diceva di vergognarsi di lavorare per la propaganda del Cremlino. Poi, in pochi secondi, è piombata in diretta televisiva durante Vremya, il principale telegiornale russo trasmesso dal 1994 sul Primo Canale.

Non credete alla propaganda, vi stanno mentendo, acclama lo striscione esibito in onda.

La giornalista è stata arrestata e, dieci ore dopo il fermo, la donna risulta scomparsa secondo quanto denunciato dagli avvocati di Ovd Info, l’ONG che si occupa di violazioni dei diritti umani e di perseguitati politici.

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Fonti: Reuters / OVD News

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