Dimenticata dalle istituzioni, Campi Bisenzio ringrazia gli angeli del fango: “senza questi giovani saremmo perduti”

La situazione è critica a Campi Bisenzio e nelle altre zone alluvionate in Toscana. Le istituzioni latitano, ma per fortuna ci sono i giovanissimi angeli del fango che ancora un volta si rivelano provvidenziali

Il meteo favorevole ha concesso un breve respiro alle aree colpite dall’alluvione in Toscana che si è verificata pochi giorni fa, evitando complicazioni aggiuntive per i soccorsi e le operazioni di recupero di case, negozi, box e cantine.

Tuttavia, a Campi Bisenzio, la situazione rimane critica: alcune strade sono ancora sommerse, molte famiglie intrappolate in casa, impossibilitate a muoversi nei piani inferiori, per non contare chi ha perso tutto e si ritrova con gran parte dei propri beni fuori casa pieni di fango e irrecuperabili.

I vigili del fuoco hanno continuato le operazioni di evacuazione senza sosta, ma già si pensa al dopo: a cercare di ridare dignità a queste persone, a queste case, a questi negozi, a queste vie. Ma chi ci pensa? Purtroppo, a detta di chi qui vive, non le istituzioni.

Passano le generazioni, ma gli angeli del fango rispondono sempre “presente”

A dare una mano sono ancora loro: i volontari. Li chiamano “angeli del fango” da un’altra terribile alluvione che ha colpito la Toscana, in particolar modo Firenze, e di cui proprio il 4 novembre è stato il 57° anniversario. All’epoca un “esercito” di giovani, giovanissimi, invase le vie della città.

Da allora – spinti dallo stesso spirito – non hanno mai smesso di dare una mano, ovunque servisse il loro aiuto. Lo hanno dimostrato in Emilia Romagna pochi mesi fa, senza tirarsi indietro per giorni e settimane accorrendo da tutta Italia con le gambe immerse nel fango a dimostrare ancora una volta che a parlar male a tutti i costi delle nuove generazioni si sbaglia.

Del resto passano gli anni, eppure sono sempre loro i primi a radunarsi. Allora con il passaparola, oggi grazie ai tanto bistrattati social che diventano finalmente utili per una “chiamata alle armi” ma con pale, secchi, stivali, scopettoni e idrovore.

Tanta rabbia e tanto sconforto per l’assenza di personale qualificato

Come detto, l’opera di sgombero di vie invase da acqua e fango continua nel tentativo disperato di preservare quanto possibile. I danni alle abitazioni sono incalcolabili e le perdite non riguardano solo il patrimonio economico, ma coinvolgono anche centinaia di persone costrette a lasciare le proprie case.

Campi Bisenzio è uno dei simboli suo malgrado di quanto è accaduto. Gli sfollati hanno trovato rifugio nel centro di accoglienza di San Donnino o presso amici e parenti. Rabbia e sconforto serpeggiano, con tanti che lamentano la mancanza di presenza di personale qualificato dopo la fase iniziale di evacuazione.

Ma per fortuna ancora una volta ci sono loro, gli angeli del fango, a portare aiuto concreto e determinante ed un sostegno a chi sta crollando, psicologicamente e non solo. Nella speranza che qualcosa prima o poi si muova anche da chi di dovere.

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