Sadio Mané, il calciatore che ha trasformato il suo villaggio in Senegal grazie alla sua enorme generosità

Il calciatore Sadio Mané, originario di un piccolo villaggio del Senegal, sta donando ingenti somme di denaro per migliorare la vita dei suoi concittadini. Ha infatti costruito un ospedale, una scuola, una stazione di servizio e un ufficio postale

L’attaccante dell’Al-Nassr Sadio Mané ha trasformato il suo villaggio d’infanzia di Bambali, una città nel sud del Senegal, con una serie di gesti che dimostrano tutta la sua generosità. Il trentunenne ha sempre mantenuto un buon rapporto con i 2.000 residenti di Bambali, anche dopo aver avuto successo in Europa.

In diverse occasioni ha donato ingenti somme di denaro per migliorare le condizioni del villaggio, tra cui 577.000 euro per la costruzione di un nuovo ospedale di cui si servono anche 34 villaggi vicini, 230.000 euro per ampliare e rendere più moderna una scuola secondaria. A ciò si aggiungono una stazione di servizio e un ufficio postale e diversi campi da calcio.

Ma la sua generosità non finisce con i progetti per l’erezione di edifici, in quanto dà ad ogni famiglia della sua città un pacchetto di sostegno mensile di quasi 1.500 pesos (circa 80 euro) e ha offerto circa 8.500 pesos (450 euro) agli studenti più meritevoli della scuola superiore di Bambali. Inoltre Sadio ha anche regalato computer portatili nelle scuole, abbigliamento sportivo ai bambini del villaggio e fornito internet 4G per tutti.

Mané non vuole dimenticare le sue origini

Il motivo per cui lo fa è molto semplice, non dimentica le sue origini. Ha infatti spiegato:

Facevo la fame, dovevo lavorare nei campi, sono sopravvissuto a tempi duri, giocavo a calcio a piedi nudi, non avevo istruzione e molte altre cose, ma oggi con quello che guadagno dal calcio posso aiutare la mia gente. Non ho bisogno di mostrare auto di lusso, case di lusso, viaggi o ancor meno aerei. Preferisco che la mia gente riceva un po’ di quello che la vita mi ha dato.

Del resto da adolescente il calciatore ha lasciato la sua casa senza dire niente a nessuno per inseguire il suo sogno di diventare un calciatore professionista. La famiglia aveva bisogno di lui per lavorare i campi, la loro unica fonte di sostentamento, ma lui aveva un obiettivo ben più grande. E per la sua generosità ha anche vinto il Socrates Award, il premio per l’impegno sociale.

Ora la capanna dal tetto in lamiera dove è nato è diventata una grande casa dove vivono 40 persone con tutti i comfort. A Bambali è considerato un eroe, un simbolo, un orgoglio, molto più che un semplice benefattore e ancora oggi continua a tornare qui regolarmente, per portare gioia e spensieratezza organizzando partite di calcio con ex giocatori della Premier League come Papiss Cisse e El-Hadji Diouf. E poco importa che il campo fosse un terreno fangoso, ciò che contava era divertirsi e divertire.

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