La Calavera Catrina: le origini e la vera storia dell’icona del Día de Los Muertos

Quali sono le origini della famosa Catrina, il teschio che indossa un elegante cappello decorato con vistosi fiori? Scopriamo la sua curiosa storia...

Un teschio elegante con un grande cappello abbellito da fiori, vi ricorda qualcosa? E’ La Calavera Catrina, anche nota come La Catrina, personificazione della morte divenuta icona del Dìa de los muertos. In Messico, nei giorni dedicati ai defunti, la si può ammirare ovunque sotto forma di elaborato make-up, travestimento o souvenir.

Ma da dove arriva? Nasce in tempi relativamente recenti pur attingendo dall’antica divinità dell’oltretomba azteca nota come Mictecacihuatl.

calavera catrina

@123rf

Fu l’illustratore satirico messicano José Guadalupe Posada, noto per le sue figure con volto di teschio, a disegnarla per primo nel 1910. Teschi il cui scopo era livellare le differenze sociali, mostrando che indipendentemente dalla classe di appartenenza siamo tutti accomunati dallo stesso destino.

Il primo disegno della Catrina si prendeva gioco dell’altezzosa borghesia europea e di un’abitudine diffusasi tra le donne messicane che, volendo imitare lo stile europeo dell’alta società, rinunciavano alla cultura di appartenenza adottandone l’estetica.

Inoltre La Catrina, nel suo sontuoso abito alla moda, sembra aggrapparsi alla sua esistenza umana ignara di averla perduta da tempo, emblema dei peccati di vanità e avidità.

Grazie a Diego Rivera che la dipinse sul famoso murale di Città del Messico, “Sogno di una domenica pomeriggio nell’Alameda Central”, La Catrina divenne sempre più popolare entrando nell’immaginario collettivo fino a trasformarsi in vero e proprio emblema del Giorno dei Morti.

Seguici su Telegram | Instagram | Facebook | TikTok | Youtube

FONTI: whatcom museum

Leggi anche:

Condividi su Whatsapp Condividi su Linkedin
Iscriviti alla newsletter settimanale
Seguici su Facebook