Altro che videogame, ora è boom di giochi da tavolo (grazie alla loro “lentezza” e ritualità)

I giochi da tavolo stanno vivendo una rinascita, offrendo un momento di aggregazione unico e impagabile rispetto ai videogame, soprattutto per chi ha tra i 25 e i 39 anni

Nonostante la competizione agguerrita dei videogiochi e del digitale, i giochi da tavolo continuano a vivere una rinascita che sta sorprendendo anche i più scettici. Il fascino intramontabile di questi giochi risiede in parte nella ritualità che richiedono.

Del resto cosa c’è di più bello di scegliere la scatola, dispiegare il tabellone, posizionare le pedine e prendere i dadi? Questo momento di aggregazione analogica è ciò che rende unici i giochi da tavolo, portatori di un’esperienza lenta, immersiva e collettiva che si distingue nel mondo frenetico e iperconnesso di oggi.

Dal punto di vista economico, i dati sono impressionanti. Il settore ha raggiunto un valore globale di circa 14 miliardi di dollari, e le previsioni parlano di un raddoppio entro il 2030-2032. I principali protagonisti di questo mercato sono gli adulti e i giochi strategici come Risiko sono particolarmente apprezzati, seguiti da titoli di fantascienza e fantasy.

Il target principale dei giochi da tavolo è tra i 25 e i 39 anni

Questo fenomeno di crescita è stato ulteriormente accelerato dai lockdown, durante i quali molte persone hanno riscoperto il piacere di riunirsi in famiglia per giocare, lontano dagli schermi. In Italia, il mercato è attualmente piccolo e frammentato, ma dimostra un grande potenziale.

Le aziende locali stanno crescendo a ritmi interessanti, investendo in nuove proposte per un pubblico sempre più ampio. Tuttavia il settore italiano deve fare i conti con sfide come la crisi demografica e il potere d’acquisto in calo, che potrebbero influire sulla domanda nel lungo termine.

Nel panorama globale, giganti internazionali come Ravensburger e Asmodee giocano un ruolo importante anche in Italia. La sola Ravensburger, nota per i puzzle, ha visto crescere del 13% il proprio fatturato mondiale e conta su un’espansione promettente anche nel mercato italiano.

Il target principale dei giochi da tavolo è tra i 25 e i 39 anni, una generazione cresciuta tra giochi in scatola e web. Il ritorno dei giochi tradizionali sottolinea il bisogno di staccarsi, almeno per qualche ora, dalla tecnologia. Gli esperti attribuiscono a questi giochi anche un valore educativo: stimolano la creatività, migliorano le capacità di risoluzione dei problemi e sviluppano la strategia, rendendo i partecipanti protagonisti attivi e non semplici spettatori di un algoritmo.

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