Bonus 600 euro, cambiano i requisiti per i professionisti e le Casse di previdenza sospendono l’erogazione

Il decreto liquidità pubblicato questa notte ha modificato i parametri che consentono di accedere all’indennità di 600 euro per i professionisti.

Bonus 600 euro ai professionisti, cambiano i requisiti di accesso: il decreto liquidità pubblicato questa notte in Gazzetta ha infatti modificato i parametri che consentono di accedere all’indennità. Cambiano i requisiti e si allungano i tempi: bisognerà di fatto attendere la metà di aprile per i pagamenti.

Il bonus di 600 euro a favore dei liberi professionisti iscritti alle Casse di previdenza è una misura di indennità una tantum riconosciuta dal decreto Cura Italia per far fronte all’emergenza Coronavirus. In pratica, all’articolo 44 del decreto (D.L. n. 18/2020) si prevede uno specifico indennizzo a favore di tutti quei soggetti che hanno cessatoridotto o sospeso la loro attività a causa della pandemia.

Ora, con la nuova pubblicazione in Gazzetta ufficiale cambiano i requisiti di accesso.

In particolare, l’art. 34 del decreto stabilisce che “ai fini del riconoscimento dell’indennità di cui all’art. 44 del decreto legge 17 marzo 2020, n. 18, i professionisti iscritti agli enti di diritto privato di previdenza obbligatoria devono intendersi non titolari di trattamento pensionistico e iscritti in via esclusiva”.

Il discrimine quindi rimane l’iscrizione alle Casse private in via esclusiva, tanto che le Casse di previdenza private si sono viste costrette a sospendere i pagamenti agli iscritti che hanno fatto richiesta dell’indennità di 600 euro.

Tutte le 20 Casse facenti capo all’AdEPP, infatti, hanno sospeso i pagamenti e deciso di non accogliere più nuove istanze, in attesa di nuove direttive ministeriali. Si potrebbe profilare, dicono dalla AdEPP la possibilità che gli enti richiedano agli iscritti che hanno già presentato l’istanza di integrare la domanda con un’autocertificazione, in cui attestino di non essere titolari di redditi da lavoro dipendente.

In ogni caso, quanto si dovrà aspettare ancora per il pagamento dell’indennità di 600?

Arriverà dopo metà aprile, dopo i problemi iniziali il sistema è andato a regime”, annuncia così il viceministro al Mef Antonio Misiani ai microfoni di Rai Radio 1.

Mentrem quanto alle imprese, la ministra Catalfo annuncia anche che si allargano le “tutele previste dal Cura Italia anche a tutti i lavoratori che sono stati assunti dopo il 23 febbraio e fino al 17 marzo i quali, in questo modo, potranno accedere alle varie forme di sostegno al reddito” e che si elimina “il pagamento dell’imposta di bollo che le aziende, secondo la vecchia normativa, avrebbero dovuto versare per presentare la domanda di cassa integrazione in deroga”.

Fonti: Gazzetta ufficiale / Rai Play Radio

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