Body Positivity: perché non è sempre positiva?

Nell’era della Body Positivity a tutti costi in tanti iniziano a domandarsi se l'accettazione del proprio corpo a prescindere, sia sempre la scelta migliore da seguire. A frenare la crescita di questo movimento è una visione più neutra, conosciuta come Body Neutrality.

Ecco di cosa si tratta e perché si sta diffondendo sempre di più.

Body Positivity sì o no?

Sembrava quasi troppo bello per essere vero, l’esordio del Body Positivity Movement e, a seguire, il suo enorme successo a livello globale. Ma, come spesso accade oggi alla maggior parte degli eventi di grande risonanza mediatica, il consenso e il sostegno prima ampiamente condivisi sui social – con tanto di blog, siti e contenuti dedicati – prima o poi iniziano a scemare.

Il motivo principale? In questo caso specifico, la Body Positivity non sembra aver inciso sulla nostra autostima nel modo sperato. Anzi, in alcuni casi abbiamo iniziato a sperimentare un senso di superficialità che non ha certo migliorato il nostro rapporto con il corpo.

Ma cosa è andato storto? Abbiamo semplicemente aperto gli occhi per scoprire che, purtroppo, la Body Positivity come viene proposta e praticata oggi, ha perso di vista le sue radici, arrivando a banalizzare il suo potente messaggio di partenza. E adesso? Forse è arrivato il momento di cercare un’alternativa più “neutra”?

Cos’è la Body Positivity?

La Body Positivity deriva dal movimento per i diritti delle persone in sovrappeso fondato in America durante gli anni 60; la “National Association to Aid Fat Americans”, (NAAFA).

Con il passare degli anni, questa campagna incentrata sulla parità dei diritti delle persone obese, si è evoluta nel movimento della Body Positivity. Una volta sbarcata su Instagram nel 2012, la #PositiveBody ha raggiunto un’incredibile popolarità, seguita da milioni di post e condivisioni su tutti i principali social media.

Secondo uno studio del 2019, la Body Positivity mira a sfidare gli standard legati all’aspetto fisico dettati dalla nostra società, promuovendo l’accettazione di tutte le forme e dimensioni. I social, il mondo dello spettacolo e della moda, propongono immagini di corpi modificati e alterati, che proiettano ideali irraggiungibili. Uno dei principali obiettivi del Positive Body è proprio quello di contrastare gli standard di bellezza che non rispecchiano la realtà.

Perché la Body Positivity non è sempre positiva?

Nonostante la grande popolarità della Body Positivity, le percentuali riportate da un recentissimo sondaggio sull’accettazione del proprio corpo, condotto dai fitness experts di MyBeautik, parlano chiaro: le persone che affermano di desiderare un corpo diverso o che ammettono di vivere un rapporto conflittuale con la propria fisicità, sono ancora tantissime.

Anche se promuovere positivamente un’immagine corporea non convenzionale è senza dubbio una buona idea, la Body Positivity sembra ignorare i tanti rischi associati all’eccesso di peso corporeo. Secondo il Centers for Disease Control and Prevention, l’obesità è spesso associata a malattie importanti come: diabete, ipertensione, problemi cardiaci, ecc.

Un altro limite di questo movimento è la mancanza di diversità. La maggior parte degli hashtag dedicati alla Body Positivity riguardano donne cisgender, giovani e bianche. Le persone di altre etnie, di sesso maschile o appartenenti alle comunità LGBTQIA+, i disabili e gli anziani non vengono rappresentati adeguatamente. Ciò dimostra come la Body Positivity abbia fallito nel raggiungere l’importante obiettivo dell’inclusività.

Infine, il costante focus sull’apparenza che caratterizza la Body Positivity, amplifica la percezione sbagliata secondo cui, il valore di una persona sia basato soprattutto sull’aspetto esteriore.

Cos’è la Body Neutrality e perché ne abbiamo bisogno

Il concetto di Body Neutrality – piuttosto recente rispetto a quello del Positive Body, infatti nasce nel 2015 – non è mai stato così necessario come in quest’epoca caratterizzata da una “positività” limitata e, per certi versi, limitante.

Mentre la Body Positivity sottolinea che tutti i corpi sono belli, indipendentemente da forma e peso, la Body Neutrality va ad evidenziare un sentimento neutro nei confronti del corpo, né positivo né negativo.

La Body Neutrality incoraggia gli individui a considerare il proprio corpo come un mezzo che, se ci permette di “vivere, amare e gioire della vita, allora non ha proprio niente di sbagliato”. In questo contesto, l’apparenza perde il suo potere.

Come la Body Positivity, anche la neutralità del corpo sfida quelli che sono gli standard di bellezza “tradizionali”. Tuttavia, diversamente dalla Body Positivity, la Body Neutrality contrasta soprattutto la tendenza, piuttosto frequente, che vede enfatizzare l’importanza dell’aspetto esteriore. In altre parole, la neutralità del corpo sposta l’attenzione per l’apparenza verso quella che è la funzione del corpo, riconoscendo anche i suoi limiti e accettando il fatto che, non sempre ci si sentirà bene con esso.

La costante pressione esercitata dal cercare ad ogni costo di essere positivi riguardo al proprio corpo, può essere estremamente frustrante. A maggior ragione quando subentrano eventi che non possono essere controllati, come malattie, invecchiamento o altri fattori che determinano cambiamenti corporei evidenti e irreversibili.

I sostenitori della Body Neutrality, inoltre, sono convinti del fatto che, attribuire valore non all’aspetto del corpo ma piuttosto a ciò che il corpo ci permette di fare, promuove un atteggiamento più sano e migliora l’autostima.

La cultura del “non accettarsi per forza” ci aiuta a concentrare la nostra attenzione sulla mente anziché sul fisico. D’altronde, spesso l’insoddisfazione della propria fisicità nasce da disagi più profondi, ecco perché può affliggere anche individui dal corpo perfettamente in linea con i canoni estetici dettati dai media.

I consigli degli esperti

Meglio seguire il movimento della Body Positivity o quello della Body Neutrality? C’è il rischio di fare un po’ di confusione. Secondo Susan McQuillan – food, health, lifestyle writer e autrice di PsychologyToday – “Se il cercare di pensare positivamente al tuo corpo non risulta esserti utile o salutare, allora un buon primo passo potrebbe essere quello di riconoscere che la tua identità viene meglio definita non tanto dal tuo aspetto fisico quanto dai tuoi attributi emotivi e mentali.

In altre parole, cerca di non concentrarti su ciò che pensi di dover “aggiustare” o cambiare sul tuo aspetto fisico! Se gli slogan del Body Positive ti stressano, allora sentiti libero di ignorare qualsiasi messaggio che ti spinga ad amare tutto ciò che riguarda il corpo in cui vivi, se non ti senti davvero di farlo.

In realtà, se vuoi o non vuoi sentirti positivo riguardo al tuo corpo, in un dato momento o in determinata circostanza, dipenderà solo da te. Ovviamente, se ti senti motivato dai messaggi di Body Positivity è perché, probabilmente, stanno facendo qualcosa di buono per te. Ma attenzione! Non pensare di “fingere finché funziona”. Tieni presente che un atteggiamento di questo tipo potrebbe ritorcersi contro di te e farti sentire peggio”.

Conclusione

Il Movimento del #BodyPositive è passato dall’essere un hashtag pressoché sconosciuto nel 2012, per diventare un concetto così popolare da guadagnarsi oltre 13 milioni di post, solo nel 2020. I messaggi del Body Positive Movement possono aiutare a migliorare l’autostima e ad attenuare il disagio determinato da un rapporto problematico con la propria immagine, solo se supportano anche altri aspetti fondamentali.

Non solo l’accettazione da parte degli altri, ma anche l’essere in grado di prendere le proprie decisioni, senza avere la sensazione di fare ciò che altri fanno o stanno semplicemente dicendo di fare. Diversamente i messaggi di positività rischiano di essere percepiti in modo superficiale o addirittura vuoti.

Naturalmente, i messaggi di Body Positivity volti a contrastare i canoni di bellezza antiquati o stereotipati, e che promuovono l’accettazione di diversi tratti fisici, possono aiutarci a rafforzare il nostro benessere psicologico, contribuendo a migliorare la nostra immagine corporea e, di conseguenza, la nostra soddisfazione personale.

Attenzione, però, a non cadere nella trappola del provare a sentirsi bene con il proprio corpo a tutti i costi, anche quando, in realtà, quel mondo che ci ha portato a credere che ci sia qualcosa di sbagliato nella nostra taglia, nel nostro peso e nelle nostre forme, riesce ancora a ferirci o a farci sentire a disagio.

Condividi su Whatsapp Condividi su Linkedin
Iscriviti alla newsletter settimanale
Seguici su Instagram