Baratto: anche l’alta cucina apre le porte allo scambio in chiave moderna

La cena al ristorante di lusso? Si paga con il baratto! La prestigiosa cucina di Nicola Batavia, il patron del Birichin di Torino, ha infatti aderito a iBarter, il primo circuito italiano per lo scambio multilaterale online.

La cena al ristorante di lusso? Si paga con il baratto! La prestigiosa cucina di Nicola Batavia, il patron del Birichin di Torino, ha infatti aderito a iBarter, il primo circuito italiano per lo scambio multilaterale online.

In questo modo, Batavia ha aperto le porte del suo ristorante allo scambio e sarà possibile pagare una cena anche solo con un prodotto della propria azienda o una consulenza professionale.

Nell’era degli chef blasonati, fece discutere la scelta di Batavia nel 2008 di rinunciare alla stella Michelin avuta due anni prima. “Alla forma preferisco la sostanza. Sono stato pioniere in molte cose che ho fatto. E quasi pionieristica è stata la decisione di credere in questa formula di baratto moderno. I risultati sono arrivati: con la crescita del circuito sono aumentati i clienti che pagano in crediti“, spiega lo chef.

COME FUNZIONA – Chi si siede al tavolo può pagare il conto con i crediti ottenuti dalla vendita di propri prodotti o servizi e, per esempio, degustare il rinomato uovo affogato con tartufo e granella di nocciola – piatto che Batavia ha presentato 18 anni fa e che continua ad essere tra i must del Birichin – magari con una bottiglia d’annata grazie ad una fornitura. E lo stesso chef rimette in circolo i crediti per rendere ancora più preziosa la cantina del ristorante.

nicola batavia

Due ricette di Nicola Batavia sono inoltre state selezionate tra le 99 dedicate a Expo 2015 e proprio ad Expo sarà presente da luglio con il suo bistrot “The Egg – semplice come un uovo“.

È con la ricerca che in cucina si arriva a scoprire nuovi sapori e nuovi abbinamenti. Una strada che ha seguito anche iBarter. “Di fatto, non abbiamo inventato nulla. Abbiamo solamente reinterpretato la formula del baratto in chiave moderna“, dice Marco Gschwentner responsabile strategie di sviluppo iBarter e tra i fondatori del circuito. “Tenendo fermo il principio che non vengono effettuate transazioni in denaro, “il rapporto di scambio non è né bilaterale né contemporaneo, ma intervengono più soggetti e in tempi differenti. I vantaggi comportano un abbattimento dei costi e l’allargamento del network aziendale“.

Niente paura insomma! Per regolamentare gli scambi, iBarter ha introdotto una moneta complementare: l’iBcredit il cui valore per comodità d’uso è stato equiparato all’euro. Che fate, allora? Andate a provare, no?

Germana Carillo

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