Questo bambino di Kabul è arrivato in un ospedale di Emergency con le gambe fucilate, mentre rientrava a casa con la sua famiglia da un matrimonio.
“Visite del mattino, medicazioni, cartelle di dimissioni e qualche nuovo ingresso“, così scorre la vita nell’ospedale di Emergency a Kabul, dove le esplosioni sono all’ordine del giorno e i feriti vanno e vengono quotidianamente.
E proprio nell’ospedale dove si respirano, volenti o nolenti, paura e morte, un padre di famiglia entra con il suo bambino di 6 mesi in braccio, con le gambe fucilate, seguito dalla moglie.
Il papà racconta ai medici le dinamiche dell’incidente, svelando che stavano rientrando da un matrimonio, sì perché anche se c’è la guerra e si rischia la vita a ogni passo, le persone continuano a sposarsi, a festeggiare, a vivere “normalmente”, in quel di Kabul.
I medici scoprono così che il bambino non è semplicemente ferito ma ha un femore fratturato, mentre la madre riporta molteplici ferite alla pancia e al seno. Lei viene operata d’urgenza, il bambino rimane in attesa del suo turno in sala operatoria.
Tutto scorre. Tra il giro visite del mattino, le medicazioni, le cartelle di dimissioni e qualche nuovo ingresso. Siamo…
Posted by EMERGENCY on Friday, September 27, 2019
Il padre, nel frattempo, lo coccola, lo abbraccia, se ne prende cura, nel vano tentativo di “placarne il pianto“. Il giorno dopo sono ancora lì.
Come tanti altri pazienti, continuano a vivere la vita nonostante le esplosioni là fuori perché come riporta Emergency:
“Fuori c’è la guerra, ma non per questo posso chiudermi in casa: ho la responsabilità di vivere, per me e per i miei figli”.
Sono soprattutto i bambini, quando purtroppo subiscono gli orrori della guerra, a ricordarci quanto sia sciocco ricorrere alle armi, perché vederli in questo stato è straziante. E ci ricorda quanto siamo fortunati a vivere in un luogo di pace, e di quanto sia importante impegnarci tutti affinché rimanga tale. Cosa affatto scontata!
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Laura De Rosa