Arriva il “baby Erasmus”: bambini spagnoli dai 3 ai 6 anni in una scuola dell’infanzia a Bologna

Un Erasmus già nei primissimi anni di vita con quattro bambini e quattro bambine che dalla Spagna hanno trascorso una settimana a Bologna facendo tantissime attività

Nel panorama dell’istruzione internazionale, Bologna si distingue per un’iniziativa senza dubbio pionieristica: l’introduzione dell’Erasmus alla scuola dell’infanzia per quello che è stato ribattezzato un “baby Erasmus” che ha coinvolto bimbi dai tre ai sei anni.

Quattro bambini e quattro bambine provenienti dalla Escuala de Educación Infantil La Julianita di Aracena, in Andalusia, Spagna, hanno infatti trascorso una settimana presso la scuola dell’infanzia comunale Grosso nel quartiere Navile di Bologna, in un’esperienza di intercultura e condivisione senza precedenti.

Promosso dal Comune di Bologna in collaborazione con la scuola spagnola, questo progetto innovativo rappresenta un passo avanti nell’ambito del programma Erasmus+, aprendo le porte allo scambio di esperienze educative tra bambini di età precoce. L’obiettivo è favorire il dialogo interculturale fin dai primissimi anni di vita e costruire relazioni che possano contribuire a una maggiore comprensione e collaborazione tra le diverse culture.

Tantissime le attività che hanno svolto

Durante la loro permanenza a Bologna, non senza critiche sui social, i piccoli hanno vissuto giorni intensi e ricchi di attività. Oltre a condividere giochi, attività didattiche e momenti di svago con i loro coetanei italiani, hanno avuto l’opportunità di esplorare la città attraverso passeggiate nel verde, visite al teatro e ai musei e hanno fatto parte di laboratori creativi. Una settimana densa di esperienze che ha permesso loro di scoprire nuovi orizzonti e di ampliare i propri orizzonti culturali.

Se qualche utente ha mostrato scetticismo su questa iniziativa, per molti si tratta non solo di un successo per i piccoli partecipanti, ma anche di un segnale positivo per il futuro dell’istruzione internazionale.

E voi che ne pensate?

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