Alle prime ore di questa mattina, cinque attivisti di "Ultima Generazione" hanno imbrattato la facciata di Palazzo Madama, a Roma
Ancora un blitz degli attivisti del movimento ambientalista Ultima Generazione e stavolta, a essere preso di mira, è stato uno degli edifici che maggiormente rappresentano le nostre istituzioni: Palazzo Madama a Roma, sede del Senato della Repubblica.
Questa mattina, poco prima delle otto, un gruppo di giovani attivisti ha lanciato della vernice arancione sulla facciata principale del Palazzo, utilizzando alcuni estintori. Sono stati imbrattati un portone e alcune finestre. I cinque autori dell’azione sono stati fermati dai carabinieri, e al momento la loro posizione è al vaglio degli inquirenti.
Alla base del gesto – scrivono gli attivisti in una nota – c’è la disperazione che deriva dal susseguirsi di statistiche e dati sempre più allarmanti sul collasso eco-climatico, ormai già iniziato, e il disinteresse del mondo politico di fronte a quello che si prospetta come il più grande genocidio della storia dell’umanità.
Il mondo politico ha condannato il gesto all’unanimità, e anche noi ci chiediamo se non esistano altri modi per far sentire la propria voce e difendere l’ambiente che non prevedano la distruzione di opere d’arte o il danneggiamento di edifici di importanza storica e culturale.
Ecco il video del blitz, condiviso via social dallo stesso movimento:
🔴 ABBIAMO IMBRATTATO IL SENATO
Siamo in un'autostrada verso l'inferno climatico con il piede sull'acceleratore e la risposta del #governo italiano sono nuove trivellazioni e l'incremento delle centrali a carbone.#senato #roma #gas #clima #ClimateEmergency pic.twitter.com/gpCxhQi7yS
— Fondo Riparazione | Ultima Generazione (@UltimaGenerazi1) January 2, 2023
Il movimento Last Generation, attivo in diversi Paesi d’Europa, sta mettendo in atto azioni provocatorie contro edifici pubblici e monumenti per accendere i riflettori sulla crisi ambientale in atto e sull’inazione climatica dei Governi nazionali.
Appena qualche settimana fa, vi avevamo raccontato delle due attiviste della sezione tedesca del movimento che, con l’ausilio di una motosega e di un carrello elevatore, avevano “decapitato” l’albero di Natale posto dall’amministrazione comunale di Berlino davanti alla Porta di Brandeburgo (sotto agli occhi della polizia).
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Fonti: ANSA / Ultima Generazione
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