La Parrocchia di San Giacomo Maggiore a Verona ha installato un'impianto fotovoltaico sul tetto della chiesa realizzato da Iscom montando moduli flessibili Uni-Solar
Preghiere a impatto zero. Dopo il buon esempio del Magnolia, il circolo Arci di Milano che ha permesso al divertimento di far rima con sostenibilità, la dimostrazione che è possibile ridurre le emissioni ricorrendo alle energie rinnovabili arriva oggi dalla Chiesa. Non è un monito del Papa al DDL che riporta il nucleare in Italia approvato qualche giorno fa, ma il progetto della Parrocchia di San Giacomo Maggiore a Verona che ha installato moduli fotovoltaici sul tetto della casa dei fedeli.
L’impianto della potenza complessiva di 13.056 kWp è stato realizzato da Iscom, azienda partner di United Solar Ovonic, produttore dei moduli fv flessibili UNI-SOLAR®, scelti proprio perché in grado di integrarsi alla particolare struttura curva del tetto e all’architettura dell’edificio, creando un effetto a scomparsa dagli indiscutibili vantaggi estetici.
“L’impianto, conforme ai requisiti del GSE per l’integrazione architettonica, è stato realizzato nel giro di un mese e attualmente garantisce il risparmio energetico stimato in fase di progettazione, vale a dire circa il 35 – 40 % commenta l’ing. Targa, Responsabile Ufficio Tecnico Iscom, I moduli fotovoltaici utilizzati sono gli UNI-SOLAR® PVL-136 che abbiamo applicato sul nostro supporto in alluminio, dando vita al Riverclack 55 Elios Deck, il prodotto finale che in tre semplici passaggi diventa un tutt’uno con la copertura.
Don Renzo Beghini, dovendo comunque affrontare i lavori di restauro della sua chiesa, ha pensato bene di approfittarne per ottimizzare l’efficienza energetica dell’edificio oggi in grado di produrre buona parte dell’energia necessaria al funzionamento dell’oratorio e delle strutture sportive gestite dalla parrocchia. Ma non finisce qui, perché è previsto anche un impianto geotermico che farà della Chiesa di San Giacomo una realtà sempre più “verde.”
Simona Falasca