In occasione di San Valentino, Save the Children e Ipsos lanciano un’indagine sulla violenza di genere in adolescenza: il 47% degli adolescenti ha dichiarato di aver avuto, almeno una volta, un comportamento violento nei confronti del partner
Indice
Chiamare con insistenza per sapere dove si trova il partner è violenza, controllare i social o il telefono senza consenso è violenza, urlare e gridare è violenza. È la linea che in molti non vedono, ma che separa un rapporto tossico da uno sano, quella che – probabilmente – ancora non sono in grado di comprendere i nostri adolescenti.
Un rischio reso ancora più elevato dal fatto che, nella loro vita, la dimensione online e quella offline sono ormai intrecciate in modo indissolubile. Tra gli adolescenti comportamenti violenti e di controllo nelle relazioni sono più normalizzati di quanto si pensi.
Ma qual è esattamente il pericolo? Come vengono vissute le relazioni sentimentali nell’adolescenza?E quanto pesano gli stereotipi di genere, anche negli ambienti digitali? Per rispondere a queste domande, per San Valentino, Save the Children pubblica la ricerca “Le Ragazze Stanno Bene? Indagine sulla violenza di genere onlife in adolescenza”, sulla violenza onlife nelle relazioni intime tra adolescenti in Italia, realizzata in collaborazione con IPSOS .
Il 30% degli adolescenti sostiene che la gelosia sia un segno di amore. Quasi 1 adolescente su 5 pensa possa succedere che in una relazione intima scappi uno schiaffo ogni tanto. E in effetti, quando si passa dalle opinioni alle esperienze, il 19% di chi ha o ha avuto una relazione intima, dichiara di essere stato spaventato dal/lla partner con atteggiamenti violenti, come schiaffi, pugni, spinte o lanci di oggetti.
Violenza sessuale e colpevolizzazione della vittima
Dall’indagine sono emersi dei campanelli d’allarme, opinioni e comportamenti diffusi tra i giovani che non possono essere ignorati:
- accettare forme di controllo
- tollerare pratiche violente
- considerare la gelosia e il possesso come segni di amore e di una relazione di coppia sana
- dare la colpa alla vittima di una violenza sessuale per il modo in cui è vestita
Per il 43% degli adolescenti, se davvero una ragazza non vuole avere un rapporto sessuale, il modo di sottrarsi lo può trovare. La percentuale di chi lo dichiara è più alta tra i ragazzi, parliamo del 46%, ma è elevata anche tra le ragazze. Un altro dato allarmante è che il 29% degli adolescenti intervistati, ritiene che le ragazze possano contribuire a provocare la violenza sessuale con il loro modo di vestire o di comportarsi, mentre il 24% pensa che, se una ragazza non dice espressamente “no” vuol dire che è consensuale e disponibile al rapporto sessuale (26% tra i ragazzi e 21% tra le ragazze).
Infine, il 21%, sia di ragazzi che di ragazze, è molto o abbastanza d’accordo con il fatto che una ragazza, seppur sotto l’effetto di sostanze stupefacenti o di alcol, sia comunque in grado di acconsentire o meno ad avere un rapporto sessuale.
Comportamenti violenti e forme di controllo
Il 65% di ragazze e ragazzi ha subìto dal partner almeno un comportamento di controllo. Tra questi atteggiamenti sono venute alla luce le seguenti richieste:
- di non accettare contatti da qualcuno/a sui social (42%)
- di non uscire più con delle persone (40%)
- di poter controllare i propri profili sui social (39%)
- di non vestirsi in un determinato modo (32%)
- fino al sentirsi dire, in un momento di difficoltà, che il partner avrebbe commesso un gesto estremo facendosi del male (25%)
Una percentuale simile di adolescenti, ovvero il 63% di chi ha o ha avuto una relazione, dichiara di aver commesso almeno uno di questi comportamenti di controllo nei confronti di altri. Riguardo i comportamenti violenti, il 52% degli adolescenti in coppia dichiara di averli subìti, almeno una volta. Tra questi rientrano:
- essere chiamato con insistenza al telefono per sapere dove ci si trovava (34%)
- essere oggetto di un linguaggio violento, con grida e insulti (29%)
- essere ricattati per ottenere qualcosa che non si voleva fare (23%)
- ricevere con insistenza la richiesta di foto intime (20%)
- essere spaventato da atteggiamenti violenti (schiaffi, pugni, spinte, lancio di oggetti, 19%)
- condividere foto intime con altri senza consenso (15%)
In questo caso, è il 47% a dichiarare di avere commesso, almeno una volta, questi comportamenti nei confronti del/lla partner.
Consenso, stereotipi di genere e condivisione di foto senza consenso
Come interpretano gli adolescenti il consenso al rapporto sessuale? Il 90% sa che ènecessario chiederlo sempre anche all’interno di una relazione di coppia stabile, ma poi c’è una falla: il 36% ritiene di poter dare sempre per scontato il consenso della persona con cui si ha una relazione e il 48% ritiene che in una relazione intima sia difficile dire di no ad un rapporto sessuale se richiesto dal/la partner.
Riguardo agli stereotipi di genere, il pianto, le capacità relazionali e di cura vengono chiaramente associate all’universo femminile. Quasi il 69% degli adolescenti pensa che le ragazze siano più predisposte a piangere dei ragazzi, il 64% che siano maggiormente in grado di esprimere le proprie emozioni, il 50% di prendersi cura in modo più attento delle persone. Il 39% degli adolescenti (maschi e femmine) ritiene che le ragazze siano più inclini a sacrificarsi per il bene della relazione, la percentuale sale al 51% proprio tra le ragazze.
L’ambiente digitale è parte integrante anche delle relazioni intime: il 28% dei ragazzi e delle ragazze ha scambiato video e/o foto intime con il/la partner o con persone verso le quali aveva un interesse, una percentuale che sale al 40% tra chi ha avuto o è in una relazione. Inoltre, un adolescente su tre ha ricevuto foto/video a sfondo sessuale da amici/che o conoscenti, e 1 adolescente su 10 dichiara di aver condiviso, almeno una volta, foto/video intimi della persona con cui aveva una relazione senza il suo consenso esplicito. L’11% di tutti gli intervistati ha dichiarato che le proprie foto intime sono state condivise da altre persone senza il proprio consenso.
Insieme al report, è stata lanciata la campagna social #chiamalaVIOLENZA:
https://www.instagram.com/p/C3SCV5DINm1/
QUI il rapporto completo.
Non vuoi perdere le nostre notizie?
- Iscriviti ai nostri canali Whatsapp e Telegram
- Siamo anche su Google News, attiva la stella per inserirci tra le fonti preferite
Leggi anche:
- Perché tutti parlano di “C’è ancora domani”, il nuovo film di Paola Cortellesi (che dovresti vedere)
- Violenza sulle donne, interventi più rapidi: arriva l’ok definitivo alle nuove norme sul Codice rosso
- Violenza sulle donne: cosa prevede il disegno di legge appena approvato
- Fa i segni anti violenza con la mano in un posto di blocco: i Carabinieri la salvano dall’ex compagno violento