Il 18 aprile del 1955 il mondo diceva addio ad Albert Einstein, scienziato brillante e fuori dall'ordinario: ecco 5 curiosità su questa figura che non smette di affascinare
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Geniale, anticonformista e ironico, Albert Einstein è uno di quegli scienziati che ha più di tutti ha lasciato il segno indelebile nella storia. Nel 1915 lo scienziato di origini tedesche formulò la teoria della relatività generale, sfidando le conoscenze dell’epoca.
Nonostante oggi sia noto in tutto il mondo per questa teoria che ha rivoluzionato il modo di concepire l’universo, lo spazio e il tempo, Einstein ottenne nel 2021 il Nobel per la Fisica per i suoi studi sull’effetto fotoelettrico; questo avvenne perché ancora in tanti erano scettici e non compresero la portata della sua eccezionale scoperta.
Albert Einstein non è stato solo il più importante fisico del Novecento. La sua è una una figura emblematica ed affascinante. Grazie alla foto che lo ritrae mentre fa una linguaccia, senza volerlo diventò un’icona pop. Ma a proposito, conoscete la vera storia di quel celebre scatto? Ve la sveliamo insieme ad altre quattro curiosità sullo scienziato morto negli Stati Uniti 68 anni fa.
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La storia della foto con la linguaccia
La foto di Albert Einstein con la lingua di fuori fu scattata il 14 marzo 1951 in occasione del suo 72° compleanno. Per l’occasione lo scienziato si trovava in un club vicino alla Princeton University, nello Stato del New Jersey. Seguito per tutta la giornata da paparazzi e giornalisti, Einstein fu preso d’assalto anche all’uscita del locale. Fra i fotografi c’era anche l’americano Arthur Sasse, che quando lo vide entrare in auto per andare via, gli chiese con insistenza di sorridere per un’ultima foto. Sfinito, Albert Einstein reagì in modo spontaneo mostrando lui la linguaccia. Nel giro di pochi mesi quella fotografia fece il giro del mondo.
Albert Einstein moments before his famous photo with his tongue out, March 14, 1951. He was leaving his 72 birthday party at Princeton University. Old photos of Einstein: https://bit.ly/3wfc72l
Posted by Historic Photographs on Thursday, February 23, 2023
Due anni dopo il fisico comprò anche alcune copie da inviare agli amici e nel retro di una di queste scrisse:
Questo gesto vi piace, perché si rivolge a tutta l’umanità. Un civile può permettersi di fare ciò che non oserebbe un diplomatico. Il vostro fedele e riconoscente ascoltatore.
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La splendida lettera di incoraggiamento per Marie Curie
Non tutti sanno che Albert Einstein venne in soccorso alla brillante fisica e matematica Marie Curie, indirizzandole una bellissima lettera in cui la esortava a ignorare le calunnie che la riguardavano. Agli inizi del ‘900 la scienziata – prima donna a vincere il Nobel per la Fisica nel 1903 – fu travolta da uno scandalo per via di una relazione che ebbe a seguito della morte del marito. L’opinione pubblica cercò di screditare il lavoro di una vita e distruggere la sua autostima, ma Einstein volle esprimerle tutto il suo sostegno attraverso una lettera carica di saggezza. Ecco cosa le scrisse:
Stimatissima signora Curie,
Non rida di me che le scrivo senza avere nulla di sensato da dire. Ma sono così infuriato per il modo meschino in cui l’opinione pubblica osa occuparsi di lei che devo assolutamente dare sfogo a questo sentimento. Tuttavia, sono convinto che lei disprezzi costantemente questa gentaglia, sia che la rispetti ossequiosamente, sia che cerchi di saziare la sua brama di sensazionalismo!
Sono costretto a dirle quanto ho ammirato il suo intelletto, il suo slancio e la sua onestà e che mi considero fortunato ad averla conosciuta personalmente a Bruxelles. Chi non fa parte di questi rettili è certamente felice, ora come allora, di avere tra noi personaggi come lei e Langevin, persone vere con cui si ha il privilegio di entrare in contatto. Se la plebaglia continua a occuparsi di voi, allora semplicemente non leggete quelle sciocchezze, ma lasciatele al rettile per cui sono state create.
Con i più cordiali saluti a lei, Langevin e Perrin, il mio più sincero saluto,
A. Einstein
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La memoria pessima del fisico
Quando si pensa ad un genio della fisica come Albert Einstein si dà per scontato che avesse un’ottima memoria. In realtà, non er a affatto così. Frequentemente dimenticava gli appuntamenti, non era bravo a memorizzare nomi, date e numeri di telefono e doveva consultare i libri per ripescare i dati che gli servivano per i suoi studi.
Ciò non gli impedì di riscrivere la storia della fisica. D’altronde, come disse lui stesso “lo scopo dell’istruzione non dovrebbe essere ricordare molte cose, bensì insegnare a ragionare”.
Il personaggio Yoda di Star Wars è ispirato (anche) ad Einstein
Avete presente Yoda, il maestro Jedi della serie fantascientifica Star Wars? Per dar vita a questo celebre personaggio il truccatore britannico truccatore Stuart Freeborn ha tratto ispirazione anche dal viso del genio della fisica.
“Per creare Yoda mi sono ispirato al mio volto e a quello di Albert Einstein. Avevo bisogno di elementi riconducibili ad un personaggio noto. Il pubblico lo doveva trovare familiare ha raccontato tempo fa in un’intervista.
Einstein suonava il violino e il pianoforte
Oltre ad essere un fisico eccezionale, Albert Einstein era anche un bravo musicista. Lo scienziato sapeva suonare sia il violino che il pianoforte.
“Se non fossi un fisico, probabilmente sarei un musicista. Io penso spesso in musica. Vivo i miei sogni ad occhi aperti in musica. Vedo la mia vita in termini di musica” scriveva lo scienziato, che aveva una predilezione per le opere di Mozart e Bach.
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