Gli alberi in cui seppelliscono i bambini

Ci sono angoli della terra in cui la tradizione mortuaria è una vera e propria cerimonia pubblica in grado di attirare ogni anno migliaia di visitatori. I Toraja sono una tribù etnica indonesiana che mummificano i bambini morti tra gli alberi.

Ci sono angoli della terra in cui la tradizione mortuaria è una vera e propria cerimonia pubblica in grado di attirare ogni anno migliaia di visitatori. I Toraja sono una tribù etnica indonesiana che mummificano i bambini morti tra gli alberi.

I Toraja vivono nel sud dell’isola idonesiana Sulawesi, situata tra il Borneo e le isole Molucche e due terzi di loro vivono nell’area chiamata Tana Toraja conservando le proprie tradizioni animiste.

Secondo l’animismo sia gli oggetti che qualsiasi altro elemento del mondo naturale come acqua, terra, montagne e alberi hanno un’anima e quindi sono trattati come gli dei. Questa tradizione è alla base dei loro riti e credenze anche sul piano della morte.

I Toraja sono convinti che la vita degli antenati continua dopo la morte e che i vivi possono interagire direttamente con gli spiriti, ciò che questa tribù indonesiana pratica si chiama Aluk To Dolo e divide il mondo in sotterraneo degli inferi da quello superiore del paradiso, da quello terrestre.

rito funebre tojaja
alberi bambini1

Il culto della morte

Tra gli eventi più importanti c’è il rito funebre che è obbligatorio per assicurare che l’anima del defunto possa raggiungere la Terra delle anime detta anche la Terra di Puya, che sarebbe situata negli altipiani.

Il compito dei vivi è, dunque, quello di assicurare che le anime raggiungano la metà, qui potranno aprirsi diverse strade: l’anima può continuare a svolgere una vita tranquilla nell’altopiano o può scegliere di viaggiare nel mondo superiore diventando divinità.

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Chi, invece, non riesce a raggiungere la meta diventa Bombo, ovvero uno spirito cattivo che minaccerà gli abitanti del mondo terrestre e questo capita solo quando la famiglia non può permettersi una degna sepoltura.

Il rito funebre è un percorso graduale perché inizialmente la persona è addormentata e muore solo quando il rituale è concluso. Il tutto può durare mesi e in alcuni casi anche anni, in base alle possibilità economiche della famiglia del defunto.

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Attenzione il video che segue contiene immagini che potrebbero urtare la vostra sensibilità

Nel frattempo, quindi, il corpo viene mummificato e conservato nella casa natale, finché non si hanno i fondi necessari. Il vero funerale è diverso per adulti e bambini: mentre per i primi i corpi sono collocati in caverne o fosse in montagna o ancora in bare di legno che pendono sulla scogliere, i bambini se non hanno raggiunto la dentatura sono avvolti in tessuti e collocati all’interno di uno spazio scavato nel tronco di un albero in crescita che finisce per avvolgerli completamente.

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Ma la cerimonia finisce solo quando i corpi vengono esumati per lavarli, pettinarli e vestirli con abiti nuovi: la tribù cammina verso le mummie come un segno di gioia e solo allora i defunti possono “morire in pace”. Alla fine della cerimonia che si chiama Ma’Nene, i morti iniziano il viaggio nell’aldilà.

Dominella Trunfio

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