Spagna, rivoluzione affitti brevi nei palazzi: la maggioranza qualificata del 60% dei condòmini potrà vietarli

Dopo anni di incertezza, la Corte Suprema spagnola ha stabilito che la maggioranza qualificata del 60% dei condòmini potrà vietare gli affitti brevi all’interno di un palazzo

Recenti sentenze della Corte Suprema spagnola hanno chiarito la normativa sugli affitti brevi nei condomini, stabilendo che una maggioranza qualificata del 60% dei condòmini è sufficiente per vietare la locazione a scopo turistico di appartamenti all’interno di un palazzo.

Queste sentenze risolvono anni di incertezza interpretativa riguardo al decreto-legge del 2019, che aveva introdotto la possibilità per le assemblee condominiali di regolamentare l’uso degli spazi privati, ma che era stato oggetto di decisioni contrastanti a livello provinciale.

Il decreto-legge 7/2019 era stato pensato per affrontare l’impatto crescente degli affitti turistici, fenomeno che ha reso sempre più difficile trovare alloggi stabili in molte città spagnole, specialmente nelle aree ad alto flusso turistico.

Gli affitti sono sempre più costosi per i residenti

In diverse città, come Barcellona e Madrid, l’aumento esponenziale degli affitti brevi ha spinto le amministrazioni locali a cercare di limitare l’accesso agli alloggi turistici, poiché questo tipo di locazione ha avuto un impatto significativo sul mercato immobiliare, rendendo gli affitti più costosi per i residenti permanenti.

La decisione della Corte Suprema è stata accolta con favore dalle comunità di residenti che hanno lamentato problemi legati alla convivenza con appartamenti destinati agli affitti brevi. L’Alta Corte ha infatti sottolineato che il voto a maggioranza rafforzata è una misura proporzionata per bilanciare gli interessi dei proprietari e quelli dei residenti, confermando che la locazione turistica può essere considerata un’attività economica, soggetta a regolamentazioni specifiche.

Nel 2023 la Corte Suprema aveva già stabilito che le comunità di proprietari potevano vietare attività commerciali negli edifici residenziali, considerando gli affitti turistici come un’attività di natura commerciale. La nuova sentenza ribadisce tale concetto e fornisce alle comunità condominiali uno strumento più efficace per regolamentare questo fenomeno.

In futuro il governo spagnolo potrebbe rendere la normativa ancora più restrittiva, introducendo un emendamento che obbligherebbe i proprietari a ottenere l’approvazione preventiva dei condòmini prima di poter affittare un appartamento per scopi turistici.

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