Targhe con scritto “Uccisa qui”, con il nome della vittima, la data di nascita e di morte e le condanne inflitte agli assassini per chiedere più giustizia sui femminicidi
Nel Regno Unito, la drammatica realtà del femminicidio ha spinto l’associazione Killed Women a lanciare un’iniziativa significativa e toccante. Ogni tre giorni, una donna viene assassinata da un uomo e la maggior parte di questi omicidi avviene all’interno delle loro abitazioni.
Le pene per tali crimini sono spesso inferiori rispetto a quelle per omicidi commessi in pubblico, con condanne che possono risultare fino a dieci anni più brevi, a causa di leggi obsolete e misogine. Per attirare l’attenzione su questa problematica urgente, Killed Women ha installato sette targhe commemorative a Westminster, nei luoghi in cui sono avvenuti questi omicidi.
Le targhe, di colore blu e nero, recano la scritta “Uccisa qui”, insieme ai nomi delle vittime, le date di nascita e morte, e le condanne inflitte agli assassini. Questo gesto non solo rende omaggio alle donne uccise, ma mira anche a sensibilizzare l’opinione pubblica e il governo sull’importanza di riformare le leggi esistenti.
Un femminicidio è un omicidio e deve avere pene severe
L’iniziativa è stata ispirata dall’omicidio delle figlie delle fondatrici di Killed Women, Julie Devey e Carole Gould, uccise dai loro ex fidanzati. Il dolore di queste famiglie è amplificato dall’ingiustizia percepita nel sistema giudiziario, che sembra sminuire il valore delle vite delle donne assassinati in contesti domestici.
Le fondatrici sperano che il simbolismo delle targhe possa sollevare un dibattito serio all’interno della Camera dei Comuni e spingere i politici a prendere provvedimenti concreti. L’associazione ha indirizzato richieste specifiche a figure di spicco come Sir Keir Starmer e Shabana Mahmood, chiedendo che la questione del femminicidio e delle leggi sull’omicidio domestico venga trattata con la stessa urgenza di altri temi sociali.
L’obiettivo è quello di garantire che le future vittime possano avere una maggiore protezione e giustizia attraverso un sistema legale che non faccia distinzione tra omicidi avvenuti in casa e all’aperto. Le targhe commemorative diventano così al tempo stesso anche una richiesta di cambiamento.
Ogni targa è un promemoria del fatto che un femminicidio è un omicidio e che è fondamentale rivedere le leggi affinché le famiglie delle vittime possano ricevere un senso di giustizia. Attraverso questo progetto, Killed Women spera di sensibilizzare l’opinione pubblica e di spingere per un cambiamento significativo nella legislazione, affinché il ricordo delle donne uccise non venga mai dimenticato.
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Fonte: Killed Women
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