Il marchio Smemoranda è stato messo all’asta dopo che il gruppo è fallito: dovremo dire addio al brand che ha segnato un’epoca tra i banchi di scuola
È la fine di un’era: il marchio Smemoranda non esisterà più. Un colpo al cuore per tanti di noi che con la “Smemo” siamo cresciuti. Il celebre brand italiano di diari scolastici e agende, che ha segnato 45 anni di storia e generazioni di italiani, si trova ad affrontare il momento più critico.
L’azienda è infatti stata messa all’asta a Milano il 10 gennaio 2024 con base d’asta fissata a 3.950.433 euro. Ma come si è arrivati a questo punto? La situazione critica che ha portato alla vendita all’asta è legata al fallimento del gruppo Smemoranda, avvenuto a marzo 2023.
Il Covid è stato il colpo di grazia
Un fallimento dovuto alla lunga crisi che l’azienda ha attraversato, che ha subìto un colpo decisivo nel 2020 a causa della chiusura prolungata delle scuole dovuta alla pandemia da Covid-19. In sostanza la sospensione delle attività a didattica e la DAD hanno precluso alla società una fetta di mercato fondamentale.
I ricavi erano diminuiti anche per via della chiusura prolungata di cartolerie e librerie, che rappresentavano dei punti vendita fondamentali per l’azienda: una parte importante del fatturato era infatti legata alle attività di Gut Distribution, una società controllata che si occupava di distribuire prodotti ottenuti in licenza da altri marchi come Eastpak (brand di zaini scolastici molto noto) e Napapijri.
Il tribunale di Milano ha avviato la liquidazione giudiziale di Smemoranda Group nel marzo scorso, con il gruppo aveva precedentemente ceduto la Zelig Media Group nel 2022 per evitare il fallimento, vendendola a RTI, società controllata da Mediaset, per 6 milioni di euro.
Nonostante la difficile situazione finanziaria, la società Giochi Preziosi ha ottenuto la licenza del marchio Smemoranda fino al 31 dicembre 2023, permettendo così alle storiche agende di rimanere presenti sui banchi degli studenti almeno per l’anno scolastico 2023/2024.
Molto più di un diario
Dopo aver ripercorso le tappe finali, ripercorriamone le origini e la storia. La Smemoranda, nata nel 1978 da un’idea di Gino e Michele – fondatori anche dello Zelig di Milano (da cui deriva l’omonimo storico programma Mediaset) – è diventata un simbolo delle generazioni italiane. Inizialmente influenzata dal movimento studentesco e dalla sinistra radicale, la Smemoranda è cresciuta fino a diventare un oggetto di culto, amato soprattutto dai Millennials.
Era molto più che un diario, ma un concentrato di interviste, interventi, approfondimenti e adesivi, con un’estetica innovativa che la rendeva unica. Avere una Smemo non significava avere un diario, ma qualcosa che univa in una sorta di social network dell’era pre internet.
Dopo i Millennials, anche la Generazione Z si è fatta affascinare dal suo mito e ha portato avanti il “culto” della Smemoranda anche quando i primi hanno lasciato i banchi di scuola. Ed ora non ci resta che attendere quale sarà il suo destino, che dopo 45 anni sta per affrontare un futuro incerto.
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Fonte: Fallco Aste
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