Si occupò di Ustica e di Emanuela Orlandi, delle stragi di mafia e degli smaltimenti illeciti di rifiuti. Una breve e fulminante malattia ha portato via uno dei migliori giornalisti che abbiamo mai avuto
“Non si parla di ambiente, non si parla di cultura. Due temi totalmente dimenticati”, così più volte Andrea Purgatori ha sottolineato le mancanze dei nostri governi anche in fatto di tutela ambientale. Con lui se ne va un pezzo di giornalismo raffinato, incisivo, eccellente.
Giornalista, sceneggiatore (sue le preziose collaborazioni in Il Muro di Gomma, Fortapasc e Il Giudice Ragazzino) esperto di terrorismo (lo ricorederemo per sempre per le sue inchieste su Ustica), intelligence, criminalità e conduttore di uno dei più bei programmi della TV (Atlantide) – e, in tempi più remoti, inviato in zone di guerra e autore delle più importanti inchieste giudiziarie italiane – muore infatti all’età di 70 anni per una malattia fulminante.
Suo anche un forte interesse per la tutela ambientale, che l’ha portato ad essere fino al 2014 presidente della sezione italiana di Greenpeace.
I giovani hanno preso coscienza del dramma dell’ambiente da un po’ di tempo. Il problema sono i governanti che difendono altri interessi e scatenano reazioni violente. Chi è che si scaglia contro Greta? Uno come Trump che si fa sette riporti per fingere di avere ancora i capelli?, diceva in un’intervista qui.
E ancora:
I temi ambientali urtano sempre degli interessi, a volte così grossi che si preferisce tenere il coperchio sulla pentola. La politica tratta i temi ambientali o in modo marginale o, come stiamo vedendo dalle inchieste giudiziarie di questi giorni, come un affare per intascare soldi. Non ci si rende conto che parlare di politica ambientale significa parlare del nostro futuro. La bonifica dei luoghi a rischio è una emergenza nazionale che va affrontata e che, fra l’altro, può creare posti di lavoro.
Da Greenpeace:
Siamo sconvolti e affranti – dice Ivan Novelli, attuale Presidente di Greenpeace Italia. Andrea Purgatori è stato per Greenpeace Italia non solo un presidente di grande autorevolezza, ma anche un riferimento importante per tutte e tutti noi. La sua presidenza tra il 2014 e il 2020 ha coinciso con una fase di sviluppo importante per Greenpeace Italia. Nel ricordarlo con grande affetto e dolore, ci stringiamo intorno alla famiglia in questo momento drammatico.
Ciao, Andrea, la tua professionalità ci sia di insegnamento.
Seguici su Telegram | Instagram | Facebook | TikTok | Youtube