Aborto, il Parlamento Europeo voterà per includerlo nella Carta dei diritti fondamentali (ma servirà l’impossibile unanimità per l’approvazione)

Il Parlamento Europeo voterà una risoluzione che propone di includere il diritto all’aborto nella Carta dei diritti fondamentali, ma è altamente improbabile che venga approvata data la contrarietà di molti Paesi tra cui il nostro (sotto le pressioni della Chiesa)

La questione del diritto all’aborto rimane una delle tematiche più controverse e dibattute in Europa, con posizioni divergenti che riflettono le profonde divisioni culturali e religiose all’interno del continente. Mentre una parte della società sostiene fermamente il diritto delle donne a decidere della propria salute e del proprio corpo, altre fazioni rimangono ancorate a visioni tradizionali e conservatrici che considerano l’aborto come una violazione della dignità umana.

Ebbene, il Parlamento Europeo vuole dare una svolta in tal senso il prossimo giovedì 21 aprile votando sulla risoluzione che propone di includere il diritto all’aborto nella Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea.

Questa iniziativa – già la seconda dopo quella avvenuta nel luglio 2022 – è figlia dell’esempio della Francia, che ha recentemente costituzionalizzato l’aborto, spingendo così l’UE a considerare l’adozione di misure simili a livello comunitario.

Malta, Polonia, Ungheria e anche l’Italia voteranno contro

Tuttavia l’approvazione di tale modifica richiede l’unanimità degli Stati membri, e ci sono nazioni, come l’Italia, che potrebbero opporsi fermamente a questo cambiamento, anche a causa dell’influenza della Chiesa cattolica.

La posizione della Chiesa sull’aborto è stata infatti ribadita ancora una volta con fermezza, condannando l’interruzione di gravidanza come una violazione della dignità umana, in particolare quella del nascituro. Questa prospettiva trova eco in alcuni paesi europei che continuano a considerare l’aborto come un peccato morale e un crimine, anziché un diritto fondamentale delle donne.

Per tutti questi motivi sarà quasi impossibile che la Carta dei diritti fondamentali dell’Ue venga modificata inserendo il diritto all’aborto. Si prevede infatti che la strada verso l’approvazione sarà ardua, considerando le divergenze di opinione e gli interessi nazionali in gioco. Paesi come Malta, Polonia e Ungheria sono già dichiaratamente contrari a questa iniziativa.

E così, nonostante i progressi di alcune Nazioni, con tutta probabilità l’Europa resterà a guardare negando ancora una volta il diritto per le donne di avere il pieno controllo del proprio corpo e della propria vita, complice (anche) la posizione dell’Italia.

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Fonte: Parlamento Europeo

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