Continua la battaglia per ripristinare il diritto all’aborto negli Usa: il 7 ottobre la corte d’appello si è schierata con Planned Parenthood in Ohio e ha di fatto bloccato l’anacronistica legge che vietava quasi completamente l’aborto, imponendo un massimo di 15 settimane per un’interruzione di gravidanza. Anche in Arizona per ora il diritto è ripristinato. Ma non è finita
In Arizona e Ohio si può di nuovo abortire entro 22 settimane: il 7 ottobre la corte d’appello si è schierata con Planned Parenthood in Ohio e ha bloccato l’assurda legge che consentiva l’aborto solo entro 15 settimane. Ora, quindi, l’interruzione di gravidanza è legale fino a 22, e lo stesso in Arizona. Ma la battaglia per il diritto all’aborto continua.
Lo scorso 7 ottobre l’Hamilton County Court of Common Pleas dell’Ohio (Usa) ha annunciato di aver accolto il ricorso contro la legge che riduceva a 15 settimane la possibilità di interrompere la gravidanza, uno dei tanti recenti tentativi negli Usa per togliere alle donne, di fatto, il diritto di abortire.
A fine giugno la Corte Suprema degli Usa aveva infatti stabilito infatti che l’aborto non è un diritto espresso dalla Costituzione e che non può essere praticato nel Paese. Secondo la sentenza, i singoli Stati avranno facoltà di introdurre divieti o restrizioni all’aborto. Un’assurdità che però era stata cancellata con un ordine presidenziale nel mese di luglio.
Negli Usa però i singoli Stati possono legiferare in maniera autonoma su alcune questioni e nell’Ohio e in Arizona il diritto all’aborto era particolarmente in bilico. La sentenza dell’7 ottobre è un sospiro di sollievo.
Siamo entusiasti di questa seconda grande vittoria e sollevati dal fatto che i pazienti in Ohio possono continuare ad accedere all’aborto mentre lavoriamo per combattere questo divieto ingiusto e pericoloso in tribunale – scrive Planned Parenthood in una nota – L’ingiunzione preliminare sarà in vigore per la durata del nostro caso, il che significa che gli aborti saranno legali in Ohio per un periodo molto, molto più lungo dell’ordine restrittivo temporaneo concesso. Questa sentenza del tribunale fornirà un sollievo significativo ai pazienti e alle cliniche dell’Ohio
Ma non è finita perché l’ordinanza ottenuta è preliminare, quindi il contenzioso legale, in realtà, continua.
Abbiamo già intravisto il danno causato dal disegno di legge 23 del Senato quando era in vigore quest’estate e non possiamo tornare indietro – continua l’organizzazione no profit – Gli abitanti dell’Ohio meritano molto di meglio del caos e della confusione che abbiamo visto da quando la Corte Suprema degli Stati Uniti ci ha privato del nostro diritto costituzionale federale all’aborto. Continueremo a utilizzare ogni strumento a nostra disposizione per combattere e proteggere i diritti degli Ohioiani come garantiti dalla Costituzione dell’Ohio. Ora lavoreremo per ottenere un’ordinanza permanente
Affinchè la storia vada avanti e non torni indietro.
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Fonte: Planned Parenthood
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