AAA cercasi Durandal, la leggendaria spada francese (simile a Excalibur): estratta dalla roccia dopo più di 1000 anni

Secondo la tradizione del ciclo carolingio, la spada Durandal sarebbe rimasta conficcata su una collina di un remoto villaggio francese per quasi 1.300 anni. Era la famosa spada di Roland, Orlando, il cavaliere franco morto nella battaglia di Roncisvalle il 15 agosto 788 per mano dei Vasconi

Era conficcata in una parete rocciosa verticale a Rocamadour, un piccolo villaggio nel sud-ovest della Francia, da chissà quanto tempo, la Durlindana (o Durandal, Durindana o, ancora, Durendala), la mitica spada corrispondente francese della ben più nota Excalibur, la leggendaria lama di Re Artù. Ma all’arma del Re di Camelot la Durandal non ha proprio nulla da invidiare, soprattutto se si pensa alle storie mitiche riguardo alla sua origine.

Qualcuno, però, è riuscito a toglierla di lì, da quella pietra secolare, e ora la polizia francese sta indagando sulla scomparsa della spada appartenuta al semi-leggendario cavaliere Roland. A brandire Durandal, infatti, che si diceva fosse indistruttibile e la più affilata di tutte le lame, era il semi-leggendario cavaliere Roland.

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La spada sarebbe appartenuta a Roland, protagonista del racconto epico della Chanson di Roland, o anche della versione italiana di Ariosto nell’Orlando Furioso. Secondo i racconti, Roland sarebbe il mitico nipote di Carlo Magno e il migliore dei Pari, i dodici guerrieri dell’imperatore, che combatté anche nella famosissima Battaglia di Roncisvalle contro circa 100mila musulmani.
A Roncesvaux, Roland dovette evitare un attacco diretto alla forza principale dell’esercito di Carlo Magno e la battaglia fu vinta dalle forze franche. Secondo la leggenda inoltre, brandendo Durandal, il protagonista tagliò una mano al re saraceno Marsile e decapitò suo figlio, Jursaleu, uccidendo innumerevoli nemici.

Dopo essersi reso conto di essere l’unico ancora in vita, Roland provò a distruggere la spada prima che cadesse in mano al nemico. Secondo una versione, Roland sbatté violentemente l’arma contro una pietra, dando vita a La Brèche de Roland, un varco gigantesco nei Pirenei, e non distruggendo l’arma. Secondo altri, invece, la spada fu scagliata in aria e atterrò in una roccia a Rocamadour, dove si incastonò. E proprio qui, fino ad oggi, turisti e visitatori della cappella di Notre-Dame di Rocamadour, sono venuti di proposito per ammirarla.

Curiosità: a Roma, vicino a piazza del Pantheon, potete trovare il Vicolo della Spada di Orlando, dove addossato a un palazzo vi è un grande masso con una fenditura: secondo la tradizione, sarebbe la roccia contro la quale il paladino avrebbe tentato invano di spezzare la sua spada prima di nasconderla.

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