Un gesto commovente, accompagnato da una lettera altrettanto emozionante: un regalo che arriva dal cuore di una ragazzina che ha deciso di donare i suoi pupazzi a chi ora ne ha più bisogno
Spesso basta poco per rendere felici le persone più bisognose, anche se questo vuol dire rinunciare a qualcosa a cui teniamo molto. È quanto ha fatto una quattordicenne di Pitigliano, in provincia di Grosseto, e raccontato dal Corriere della Sera.
Ha infatti regalato i suoi peluche ai bambini ricoverati all’ospedale Misericordia di Grosseto. Insieme agli otto pupazzi – tutti animali diversi tra cui un papero, un pinguino, un gatto e un orso – c’era anche una letterina scritta di suo pugno che recitava:
Cari bambini ho 14 anni e oggi ho deciso di regalarvi i miei peluche; ormai non ci gioco più e voglio regalarvi un sorriso lasciandoli a voi… Spero che vi piacciano, che vi permettano di sognare e dare sfogo alla vostra fantasia. Siete tutti dei bambini fortissimi, che lottano tutti i giorni. Mi auguro che guariate presto!! Con tanto amore.
Con la mamma ha percorso 160 km per portarli di persona
Per fare questo gesto di estrema generosità, lei e la mamma hanno percorso i 160 chilometri che separano la sua casa dal nosocomio maremmano dove ha portato personalmente i peluche al reparto di Pediatria. Un regalo che ovviamente ha commosso gli operatori sanitari.
Si capiva infatti dall’amore con cui li ha presi tra le mani e dalla lettera che ha scritto, tutto l’attaccamento che aveva per i peluche. Un ricordo della sua infanzia di cui ha però preferito privarsi per donarlo a chi in quel momento aveva bisogno di più “coccole” di lei.
Susanna Falorni, direttrice Neonatologia e Pediatria, ha dichiarato in merito a questa vicenda, sottolineando il gran cuore della quattordicenne:
Le parole della bambina sono commoventi. È incredibile vedere quanta sensibilità e maturità esprima il suo messaggio per i pazienti dei nostri servizi. Un gesto d’amore che rende felici i bambini e scalda il cuore di tutti noi. Un grazie speciale a lei e alla sua mamma che l’ha accompagnata.
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