43 anni fa veniva assassinato John Lennon, la leggenda della musica e dell’anticonformismo

Sono trascorsi 43 anni dalla sera in cui venne ucciso a colpi d'arma da fuoco il leggendario cantautore e attivista John Lennon: il suo assassino si dichiarò colpevole e ammise di odiarlo. Ma la sua musica e il suo messaggio di pace sono ancora più vivi che mai

Venne ucciso da diversi colpi di pistola l’8 dicembre 1980 il mitico John Lennon. L’assassino si chiamava Mark David Chapman e quando gli fu chiesto, dal custode del Dakota Building, se si rendesse conto di cosa aveva fatto, lui rispose impassibile, “Sì, ho appena sparato a John Lennon“.

L’aveva avvicinato quella sera stessa, come spiega il libro “Amore, morte e rock’n’roll – Le ultime ore di 50 rockstar” del giornalista Ezio Guaitamacchi , mentre Lennon usciva di casa. Gli aveva chiesto un autografo sulla copertina di “Double Fantasy”, poi attese il suo rientro per diverse ore. Alle 22:50 gli sparò.

La polizia, prima ancora dell’arrivo dell’ambulanza, lo trasportò d’urgenza all’ospedale più vicino, ma ormai era troppo tardi.

Chapman spiegò di averlo fatto per liberarsi dalla depressione cosmica che lo avvolgeva, si sentiva una nullità e voleva diventare qualcuno. Credeva che uccidendo l’uomo più famoso del mondo ci sarebbe riuscito. Disse in merito a Lennon: il suo tutto e il mio nulla hanno finito per scontrarsi frontalmente“.

Chapman, che si dichiarò colpevole, venne condannato alla reclusione da 20 anni all’ergastolo. Chiese più volte, mentre era in carcere, la libertà condizionata ma non la ottenne mai per opposizione di Yōko Ono.

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