16enne iraniana in coma dopo essere stata aggredita dalla polizia morale perché senza velo: facciamo luce sul dramma di Armita Garavand

Picchiata fino ad essere ridotta in coma dalla polizia morale che vigila sull'obbligo di indossare il velo islamico: stavolta questa raccapricciante sorte è toccata a una ragazza di appena 16 anni, mentre si trovava in metro. La storia continua a ripetersi in Iran...

Per le cittadine iraniane anche uscire di casa per prendere un mezzo pubblico può rivelarsi fatale se non si rispettano le dure regole imposte al governo alle donne.

A distanza di poco più di un anno dalla morte di Mahsa Amini per mano dei poliziotti di Teheran perché non indossava correttamente il velo islamico, una vicenda simile ha riacceso una nuova ondata di proteste nel Paese che calpesta brutalmente i diritti delle donne. Protagonista di quanto accaduto il 3 ottobre una 16enne di nome Armita Garavand, che adesso si trova in ospedale in coma. A ridurla in fin di vita mentre era in metropolitana sarebbe stati gli agenti della polizia morale perché l’adolescente non indossava l’hijab o comunque non come richiesto dalle autorità.

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A raccontare l’agghiacciante episodio l’Hengaw Organization for Human Rights e il sito d’informazione IranWire, che hanno pubblicato le immagini che mostrano la giovane immobile priva di sensi, trasportata da un gruppo di persone fuori dalla metro.

https://www.facebook.com/Hengaw.en/posts/pfbid02W6kBaU47MQo4imH6pVf8rz9GVwQ7ZGsEXimmzXn3KjkQqt5vGxGgFdfjCR6HojQ7l

Tuttavia, il filmato (di bassa qualità) divenuto virale sui social non fa vedere ciò che è accaduto a bordo del mezzo pubblico, ma soltanto la giovane che entra per poi uscire portata da un gruppo di amici e pendolari.

Al momento la ragazza, che ha riportato un trauma cranico, lotta fra la vita e la morte nell’ospedale è ricoverata nell’ospedale Fajr di Teheran, davanti al quale sono esplose le proteste e non può ricevere visite, neanche da parte dei suoi familiari. Un giornalista del quotidiano Shargh ha tentato di entrare per saperne di più, ma è stato allontanto dalle forze dell’ordine.

I media statali negano l’aggressione

Mentre gli attivisti per i diritti delle donne chiedono chiarezza sulla grave vicenda e giustizia per Armita, i media statali negano la versione dell’aggressione da parte della polizia, sostenendo che si è trattato di un calo di pressione.

L’agenzia di stampa ufficiale Fars ha anche pubblicato un’intervista ai genitori della ragazza che affermano che non è stata aggredita. “Abbiamo controllato tutti i video e ci è stato dimostrato che è stato un incidente. Chiediamo alle persone di pregare per la guarigione di nostra figlia” dichiara il padre.

Com’è già accaduto in passato, è molto probabile che la coppia sia stata minacciata di confermare la versione di un regime maschilista e liberticida che sta usando strategie brutali e disumane per mettere a tacere le donne e cancellare la loro identità.

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Fonti: IranWire/Hengaw

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