Caro energia: le maxi bollette da migliaia e migliaia di euro stanno mettendo a rischio anche le gelaterie

A causa del caro energia tantissime gelaterie rischiano di chiudere definitivamente, pagare le spese di gas e luce è diventato un salasso. E per protesta alcuni locali stanno esponendo le bollette da capogiro in vetrina e spegnendo le insegne

“È un dramma, siamo ormai vicini alla chiusura”: è lo sfogo disperato di tante gelaterie italiane che in questi giorni stanno ricevendo bollette di luce e gas da capogiro. La crisi energetica, innescata dalla guerra in Ucraina, sta mettendo in ginocchio non solo milioni di famiglie, ma anche i produttori di gelato Made in Italy.

Nelle ultime settimane si sono moltiplicati gli annunci di imminente chiusura da parte dei gestori delle gelaterie, che non riescono più a far fronte alle spese esorbitanti. Tra i locali costretti a chiudere i battenti c’è la Gelateria del Pigneto, che proprio oggi ha reso nota la sofferta decisione (presa dopo aver pagato una bolletta da ben 4.540 euro) attraverso un post su Facebook:

Con queste bollette dovrò chiudere la gelateria. È con immenso dolore che devo prendere questa decisione, vi aspetto ancora per qualche giorno per gli ultimi gelati.

https://www.facebook.com/gelateriadelpigneto.roma/posts/pfbid02jwt7NHyW6EF3HVeNYpYnVKx32kpU6dF3NxaewQWd3qo5jwwLH14TfW6dKZqixusNl

A essere messa a dura prova dal caro energia anche la storica e amata azienda Fassi, che serve coni e coppette dal lontano 1880. La gelateria sarà costretta a pagare una maxi bolletta da 17.862 euro, una cifra spaventosa, quasi quadruplicata rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

Questa bolletta è l’esempio limpido del venir meno di un patto fondamentale tra stato e imprese, violenta i miei limiti, il mio ego, la mia onestà, i ragazzi che lavorano con me. E vale per tutti. – commenta con l’amaro in bocca il titolare del rinomato Palazzo del Freddo dell’Esquilino – Polverizza la speranza, inaridisce i desideri. È una goccia densa di tutto quanto ci sia di sbagliato al mondo oggi, della direzione storta di questo presente.

La pagherò, venderemo novemila coppette da due euro al mese solo per pagare la corrente o forse diventerò un influencer su Tik Tok per non pensarci. Il punto è che io questo lavoro non volevo farlo, e così non è più neanche divertente. E io mi annoio subito e quando mi annoio, o forse quando ho paura, distruggo tutto. Ecco, in Italia, a lavorare bene, anche un animo come il mio con energie infinite si annoia e ha paura. Per ora reggo, è solo l’ansia che sale, ma non vi mollo, sia mai lasci spazio al gelato all’amatriciana o al sorbetto di funghi porcini o, peggio ancora, a quelle poltiglie scolorite e gonfie.

Non va meglio fuori dalla capitale. Doccia fredda anche per altre popolari gelaterie italiane, fra cui Gelatiere di Rovigo, che dopo le due bollette di giugno e luglio (rispettivamente di 4 mila e 6mila euro) si è vista costretta a chiudere temporaneamente per la prima volta in 40 anni di attività.

Anche Tutto Gelato, punto di riferimento per gli amanti del gelato a Macerata, sta valutando di chiudere i battenti per un periodo a causa delle spese insostenibili, che sono state esposte in vetrina per protesta; questa al momento sembra essere la soluzione migliore: l’alternativa sarebbe chiedere ai clienti di pagare il prodotto molto di più. Ma la lista delle gelaterie in crisi sarebbe davvero lunghissima.

Bollette esposte in vetrina per protesta

Mentre diversi bar e gelaterie stanno abbassando le loro sarecinesche ormai arresi, altri locali hanno deciso di aderire all’iniziativa lanciata da Fipe-Confcommercio, che ha invitato i gestori delle varie aziende a esporre le bollette con cifre da capogiro in vetrina.

In Sicilia, invece, negli scorsi giorni centinaia di ristoranti e altri locali hanno spento le loro insegne in segno di protesta.

A chi le compagnie dell’energia elettrica presenteranno le loro bollette se tutte queste attività chiuderanno? – si domanda il presidente regionale Confcommercio Sicilia Gianluca Manenti – Come sperano, queste stesse compagnie, di proseguire se non ci sarà più nessuno a pagare? O ritengono che la corda non si spezzerà? Tutto quello che sta accadendo è semplicemente assurdo e nessuno se lo meritava dopo i due anni e mezzo di pandemia che ci avevano rotto le ossa.

Adesso, dobbiamo lottare per fronteggiare questa situazione. Sono certo che, comunque vada, ne usciremo più forti di prima. Al momento, però, dobbiamo pensare a tutelare le nostre imprese, a salvaguardarle, a garantire il loro futuro. Noi abbiamo dato prova di esserci. E ci saremo ancora di più nei giorni a venire.

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Fonti: Andrea Fassi/Gelateria del Pigneto/Confcommercio

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