Per i lavoratori dipendenti si avvicina la scadenza per ottenere il bonus 3000 euro. Ecco tutto quello che c'è da sapere sui fringe benefit: chi sono i beneficiari, le spese che coprono e come riceverli
Per sostenere gli italiani in questo periodo di crisi energetica il Governo Meloni ha innalzato la soglia a 3000 euro per l’esenzione fiscale dei cosidetti fringe benefit aziendali, come previsto nel Decreto Aiuti quater, Il contributo si configura come una sorta di tredicesima detassata in busta paga per aiutare i lavoratori a pagare le bollette.
“Si tratta di una misura di welfare aziendale che punta a rendere più pesanti gli stipendi dei lavoratori, attraverso il rimborso anche delle utenze (acqua, luce e gas)” spiega il Ministero dell’Economia e delle Finanze.
Ma l’agevolazione non è prevista in automatico per tutti: vediamo nel dettaglio di che si tratta e come si ottiene.
Fringe benefit: cosa sono e quali spese coprono
Cosa si intende esattamente con il termine fringe benefit? Si tratta di buoni aziendali erogati dal datore di lavoro per rimborsare spese come quelle legate alle bollette di luce e gas. La soglia era già stata alzata di recente da 252 a 600 euro, ma adesso il nuovo Governo ha deciso di portarla a 3000 euro.
I dipendenti che ricevono il contributo non pagano alcuna imposta perché non viene considerato reddito imponibile; al contempo, l’azienda lo deduce completamente dal proprio reddito.
Ma quali spese va a coprire il contributo? “Per il 2022 sono incluse tra i fringe benefit concessi ai lavoratori dipendenti anche le somme erogate o rimborsate per il pagamento delle utenze domestiche. – spiega l’Agenzia delle Entrate – Si intendono quelle relative a immobili ad uso abitativo posseduti o detenuti dal dipendente, dal coniuge o dai suoi familiari, a prescindere che vi abbiano o meno stabilito la residenza o il domicilio. Vi rientrano, quindi, anche le utenze per uso domestico intestate al condominio (ad esempio quelle idriche o di riscaldamento) e quelle per le quali, pur essendo le utenze intestate al proprietario dell’immobile (locatore), nel contratto di locazione è prevista espressamente una forma di addebito analitico e non forfetario a carico del lavoratore (locatario) o dei propri coniuge e familiari.”
I beneficiari del bonus e come si ottiene
Il bonus fino 3mila euro può essere erogato soltanto dalle aziende private. Dall’agevolazione restano escluse le pubbliche amministrazioni. Ciò non significa, però, che tutti i lavoratori dipendenti lo otterranno. Spetta alle ditte decidere se offrire il contributo o meno. Per riceverlo non bisognerà presentare alcuna domanda.
Per ottenere i fringe benefit non è necessaria alcuna domanda, ma dipende dalle scelte che farà l’azienda. L’impresa privata infatti può scegliere liberamente se offrirlo ai suoi dipendenti. La scadenza per erogare il contributo è fissato al 2023.
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Fonti: MEF/Agenzia delle Entrate
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