Il talco provoca il cancro: Johnson&Johnson condannata a risarcire 72milioni di dollari

Arriva la sentenza storica contro la Johnson&Johnson: dovrà pagare 65milioni di euro alla famiglia di una donna morta di tumore alle ovaie.

Talco e tumori: arriva la sentenza storica che darà del filo da torcere alla Johnson&Johnson, accusata di non aver avvertito i propri clienti della pericolosità del talco in commercio.

In Missouri, negli States, Jackie Fox, figlio di Marvin Salter, donna deceduta a 62 anni nel 2015 per un cancro alle ovaie, ha combattuto e vinto per sua madre una causa da circa 65milioni di euro (72milioni di dollari) contro la nota multinazionale. Si tratta di una causa inserita in una sorta di class action avanzata da altre 60 persone, mentre in tutti gli Stati Uniti sono 1200 le cause contro l’azienda per motivi simili.

Il verdetto è arrivato dopo cinque ore di camera di consiglio, dopodiché il giudice ha imposto alla ditta di cosmetici il pagamento di dieci milioni di dollari come risarcimento e 62 come “azione punitiva” per “non aver avvertito i clienti” e “aver agito in malafede” sulle possibili complicazioni relative all’uso prolungato di talco”.

Già nel 2013, una ricerca americana aveva messo in chiaro che le donne che usano regolarmente la polvere di talco aumentano il loro rischio di sviluppare il cancro ovarico di quasi un quarto.

Così, non è da poco tempo che la Johnson&Johnson è al centro di polemiche da parte dei consumatori, soprattutto per l‘uso di diossano e di formaldeide, considerati come elementi probabilmente cancerogeni per l’uomo, ma anche per l’uso costante proprio del talco, minerale naturale composto di magnesio, silicio, ossigeno e idrogeno.

Secondo alcuni, Johnson&Johnson potrebbe ribaltare la sentenza in appello dato che “ci sono solide basi scientifiche dimostrando la sicurezza di talco come un ingrediente cosmetico in più prodotti” e “nessun collegamento certo con il cancro”. Effettivamente, la stessa multinazionale non tarda a far sapere tramite la sua portavoce Carol Goodrich che l’azienda “non ha responsabilità più grande che la salute e la sicurezza dei consumatori e siamo delusi dall’esito del processo. Siamo vicini alla famiglia Fox ma crediamo fermamente che decenni di prove scientifiche supportano il fatto che il talco è sicuro”.

Intanto, frode, negligenza e associazione per delinquere sono i capi di accusa alla bella Johnson&Johnson. Non esitiamo a credere che la spietata multinazionale impugni la sentenza, ma quel che basta è che si sia creato un importante precedente a favore dei consumatori.

Germana Carillo

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