Dal primo marzo in Europa non potranno più essere commercializzati shampoo, cosmetici o altri prodotti che contengono zinco piritione e la nota fragranza Lilial (Buthylfenil Methylpropional)
Si avvicina la data in cui l’Ue ha stabilito la messa al bando definitiva di due sostanze controverse, spesso presenti in shampoo e cosmetici. Si tratta dello zinco piritione e del Lilial, entrambe accusate da studi scientifici di essere degli interferenti endocrini, tossici per la riproduzione.
Per questo, dal primo marzo 2022 sarà vietato commercializzare prodotti che contengono nella loro formulazione tali sostanze. Il Regolamento 2021/1902 della Commissione europea che modifica gli allegati II, III e V del regolamento (CE) n. 1223/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio, regola l’utilizzo in cosmesi di determinate sostanze classificate come cancerogene, mutagene o tossiche per la riproduzione (CMR). Tra queste c’è lo zinco piritione, un principio attivo antiforfora, ma utilizzato per decenni anche come conservante.
Si tratta di un ingrediente quasi onnipresente negli shampoo antiforfora, a titolo di esempio lo troviamo nel Garnier Fructis antiforfora e nell’Head & Shoulders Classic Clean.
Leggi anche: Shampoo antiforfora: l’Europa mette finalmente al bando questa sostanza tossica presente ancora in alcuni prodotti
Si tratta di una sostanza che si sospetta possa danneggiare la fertilità ma che è anche irritante per la pelle oltre che tossica per gli organismi acquatici.
L’altra sostanza che, dal primo marzo, non si troverà più in creme, saponi, shampoo e cosmetici è il Buthylfenil Methylpropional, meglio noto come Lilial, di cui anche noi vi abbiamo parlato più volte (soprattutto in occasione dei test sui prodotti, dove puntualmente veniva trovato in diverse referenze).
Questa fragranza, utilizzata per dare ai prodotti un profumo che ricorda quello di fiori come ciclamino e mughetto, oltre ad essere un sospetto interferente endocrino è stata segnalata più volte in quanto allergene.
L’Ue però ha deciso di prendere una posizione netta, inserendo entrambe le sostanze nell’elenco di quelle considerate “cancerogene, mutagene o tossiche per la riproduzione“.
Nel maggio 2020 la Commissione Europea ha infatti pubblicato il Regolamento n. 2020/1182, relativo alla classificazione, etichettatura e confezionamento di sostanze e miscele (modifica del Regolamento CLP (CE) n. 1272/2008). In conformità con questo emendamento al regolamento, anche il Lilial è ora classificato come tossico per la riproduzione.
Nonostante non troveremo più nei cosmetici queste due sostanze, il lavoro per ripulire il più possibile dagli ingredienti controversi i prodotti che utilizziamo ogni giorno è decisamente ancora lungo.
Attenzione all’INCI
Ricordiamoci di leggere sempre l’Inci di shampoo, creme, bagnoschiuma e cosmetici che acquistiamo. Non è infatti chiaro come sarà applicata la nuova normativa: cosa accadrà alle rimanenze dei prodotti che hanno ancora le vecchie formulazioni?
Sui forum gli addetti ai lavori si chiedono giustamente cosa fare con i prodotti rimasti nei loro magazzini che contengono ancora questi ingredienti. Sui siti dei produttori di shampoo antiforfora non ci risulta essere stata fatta alcuna comunicazione in merito allo zinco piritione, che anzi è ancora presentato come ingrediente chiave della formulazione degli shampoo.
Controllate dunque sempre l’Inci per evitare di trovarvi alle prese con rimanenze di prodotti in cui sono ancora presenti Lilial o zinco piritione.
Seguici su Telegram | Instagram | Facebook | TikTok | Youtube
Fonte: Ue
Leggi anche:
- Non solo Bisofenolo, la lista degli interferenti endocrini più pericolosi nei prodotti che non ti aspetti
- Sapone solido: attenzione a profumi e fragranze allergizzanti, Palmolive tra i peggiori del test tedesco
- Detergenti intimi: non sono “delicati” come promettono. Trovata anche formaldeide. Saugella tra i peggiori del test tedesco