Un team di ricerca internazionale ha scoperto una nuova molecola che potrebbe rivoluzionare il mercato dei bio-tensioattivi
Un team di ricerca internazionale ha scoperto una nuova molecola che potrebbe rivoluzionare il mercato dei bio-tensioattivi, creando saponi più ecosostenibili e meno dannosi per l’ambiente.
I tensioattivi sono sintetizzati dal petrolio e sono il principale ingrediente attivo nella maggior parte dei saponi, dei detergenti e degli shampoo. I bio-tensioattivi, prodotti invece a partire dai batteri, sono più sicuri e possono rimpiazzare i tensioattivi sintetici. I ramnolipidi sono alcuni dei tensioattivi più ecosostenibili finora conosciuti e sono particolarmente attraenti– grazie alla loro biodegradabilità, ai bassi livelli di tossicità e alla possibilità di produrli a partire da scarti industriali. Ma c’è un problema: sono realizzati utilizzando Pseudomonas aeruginosa, un batterio dannoso per l’uomo.
“Se vogliamo fruire dei benefici dei ramnolipidi, dobbiamo iniziare a coltivare questi batteri su larga scala” spiega il professor Charles Gauthier, dell’Institut national de la recherche scientifique (INRS), che ha guidato lo studio. “Ma visto che questo rappresenta un rischio per la salute umana, l’industria sta cercando delle alternative.”
Il team di ricerca ha identificato delle molecole che assomigliano ai ramnolipidi nel Pantoea ananatis, un batterio non patogeno, ed è riuscito a sintetizzarle in laboratorio, sollevando la possibilità che queste possano essere prodotte su larga scala. L’industria dei detergenti ha già mostrato interesse verso questi promettenti bio-tensioattivi.
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Come si vede nell’immagine, la nuova molecola si presenta in due forme diverse, l’una descritta come ‘chiusa’ (forma A) e l’altra come ‘aperta’ (forma B). La prima molecola è infatti chiusa su se stessa a formare un anello, e il processo che chiude questo anello è chiamato lattonizzazione. Il team ha dimostrato come la forma lattonizzata ha un grande impatto sull’azione biologica delle molecole, minimizzando le proprietà dei ramnolipidi e rendendoli tossici.
Fonte: Chemical Science
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